Per la prima volta da quando leggo i giornali (e sono almeno 40 anni) ho letto dure critiche e forti lamentele verso i cortei che oramai ogni sabato pomeriggio paralizzano il traffico e la vita commerciale di Milano. Sono i cortei organizzati dai no vax.
Sono d’accordissimo. Chi gestisce l’ordine pubblico e autorizza le manifestazioni dovrebbe considerare oltre al diritto costituzionale a manifestare anche i disagi per le famiglie, per chi lavora e i danni all’economia che paralizzare la circolazione di Milano comporta. Tra l’altro il problema è risolvibilissimo: Milano dispone di una vastissima isola pedonale che va da Piazza Castello a San Babila e basta concentrare le manifestazioni per garantire il diritto alla protesta e il diritto alla libera circolazione.
Questa banale soluzione non sarà però adottata né è stata richiesta dai giornaloni che denunciano lo stillicidio di cortei no vax. Perché? Perché il buon senso vorrebbe che fosse adottata per tutti i tipi di cortei e manifestazioni. Quindi anche per le ricorrenti (da 50 anni) manifestazioni studentesche del venerdì mattina che, ultimamente, con la scusa dell’ambiente provocano congestione di traffico e pure di smog. Oppure per i cortei altrettanto improvvisati e senza autorizzazione che centri sociali organizzano per i più disparati motivi.
Par di capire che ancora una volta sui giornaloni vige la regola dei 2 pesi e delle 2 misure: se a protestare sono sardine o “gretini” è una bellissima festa di democrazia, se sono i no vax invece è un insopportabile danno al commercio e al sabato del villaggio. E dunque non si riuscirà manco stavolta a regolare in maniera saggia e utile alla città i percorsi delle manifestazioni.
Sia chiaro, io non condivido e non marcio né per le utopie green né per le proteste no green pass o no vax. Anzi mi dà fastidio tutta la retorica sulla libertà che viene scomodata per giustificare infondati pregiudizi antiscientifici sui vaccini e le più fantasiose teorie complottiste. Però detesto i 2 pesi e le 2 misure sia sui cortei sia sui loro organizzatori e vorrei una città che rispetta anche la maggioranza silenziosa che non marcia.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.