Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il governo ha stanziato circa 11 miliardi per le infrastrutture sociali.
Vogliamo affrontare il problema del disagio abitativo e riqualificare le periferie. In questo contesto un ruolo centrale lo avrà il terzo settore. Intendiamo sfruttare la collaborazione tra impresa sociale, volontariato, istituzioni pubbliche”. Lo dice il premier Mario Draghi in un videomessaggio alla Civil Week. “Il Piano ci impone anche di accelerare il completamento della riforma del Terzo settore”, aggiunge.
E’ iniziata, intanto, intorno alle 17.30 a Palazzo Chigi la riunione della cabina di regia presieduta dal premier Mario Draghi sulla legge di bilancio, attesa domani in Consiglio dei ministri. Partecipano alla riunione il ministro dell’Economia Daniele Franco e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, i capi delegazione della maggioranza Giancarlo Giorgetti, Andrea Orlando, Roberto Speranza, Stefano Patuanelli, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, Elena Bonetti e i responsabili economici di ciascun partito, Federico Freni (Lega), Antonio Misiani (Pd), Maria Cecilia Guerra (Leu), Laura Castelli (M5s), Luigi Marattin (Iv)
Il Consiglio dei ministri prima aveva approvato il decreto con le misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e la delega sulla disabilità.
– Il testo del Recovery – Nella bozza del decreto sul Recovery si legge, tra l’altro, che verrà istituito al Mef un “Comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa“, presieduto dal Ragioniere generale dello Stato. Il comitato – cui partecipano dirigenti dei ministeri coinvolti, un componente della segreteria tecnica Mef, e rappresentanti di Bankitalia, Istat, Corte dei conti, farà capo alla ragioneria e “opera in relazione alle linee guida stabilite dal Presidente del Consiglio e riferisce al Ministro dell’economia”, si legge nella bozza del provvedimento. Sono 2,4 i miliardi, che con la leva finanziaria salgono a 6,9, destinati al turismo nel nuovo decreto legge Recovery con le misure per attribuire le risorse del piano e accelerare la realizzazione dei progetti del Pnrr, appena approvato dal Consiglio dei ministri. E’ quanto spiegano fonti del ministero del Turismo. Tra i principali interventi 114 milioni per il Digital TourismHub, quasi 1,8 miliardi per il Fondo competitività imprese turistiche e 500 milioni per Roma Caput Mundi – Next Generation EU. Sarà Difesa Servizi s.p.a, la società per azioni con socio unico il Ministero della Difesa, la “centrale di committenza, per l’espletamento delle procedure di gara relative all’infrastruttura” del cosiddetto Cloud Nazionale. Per la realizzazione delle attività assegnate a Difesa Servizi S.p.A. viene inoltre chiesta l’autorizzazione di una spesa di 5 milioni di euro per il 2021 e di 10 milioni di euro per il 2022. Ogni Regione e ogni provincia avrà un “progetto bandiera” con “particolare rilevanza strategica” e coerente con le linee del Pnrr e per la sua elaborazione potrà contare su un nuovo Nucleo di coordinamento tra le istituzioni locali e lo Stato. E’ quanto si legge nella nuova bozza del decreto Recovery. Il nuovo organismo è istituito, presso il Dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie della presidenza del Consiglio dei ministri e sarà operativo fino al 31 dicembre 2026. Niente penalizzazioni per i professionisti che accettano contratti a tempo con la Pubblica amministrazione per i progetti del Recovery: il nuovo decreto per l’attuazione del Pnrr”per incentivare il reclutamento delle migliori professionalità” prevede che i professionisti possano mantenere l’iscrizione agli ordini di appartenenza e che, in ogni caso, non ci siano costi “a carico del professionista per la ricongiunzione” dei periodi contributivi in caso si opti per non rimanere iscritti alla relative casse di previdenza.
. Delega sulla Disabilità – “Con l’approvazione, oggi in Consiglio dei ministri, della nuova legge delega, poniamo le basi per una svolta in campo normativo a favore delle persone con disabilità”. Lo dichiara la ministra per le Disabilità Erika Stefani, al termine del Consiglio dei Ministri che ha adottato il Ddl delega in materia di disabilità. “La riforma che intendiamo promuovere – aggiunge – pone al centro la persona con le sue esigenze, le sue relazioni, i suoi desiderata: si realizza così l’obiettivo del progetto di vita personalizzato e partecipato, fondamentale richiesta del mondo associativo ed essenza della convenzione Onu”.
Ora si riunisce la cabina di regia in vista del varo della Manovra.
Potrebbe arrivare domani in Consiglio dei ministri anche il ddl sulla concorrenza. Secondo quanto si apprende da diverse fonti di governo si starebbe cercando di chiudere in queste ore il testo per portarlo domani alla riunione che dovrebbe varare anche la manovra.
– Pensioni – Alta tensione Con i sindacati. Il percorso sarà graduale, ma si tornerà al sistema ordinario delle pensioni disegnato dalla legge Fornero. Mario Draghi lo ribadisce al tavolo con i sindacati convocato ieri Palazzo Chigi, a quarantotto ore dal varo della manovra, attesa in Consiglio dei ministri giovedì. E’ una doccia fredda, per Cgil, Cisl e Uil che chiedevano una riforma complessiva delle pensioni. I toni si inaspriscono soprattutto quando, dopo poco meno di due ore il premier, “per un altro impegno”, lascia il tavolo e affida il confronto ai suoi ministri. E non bastano le rassicurazioni sul percorso graduale di uscita da Quota 100 e neanche l’annuncio della proroga di un anno di Opzione donna e dell’Ape social, con estensione ad altre categorie di lavori gravosi. I sindacati vedono “luci e ombre”, ma sentenziano che l’incontro non è andato bene: non c’è accordo sulle pensioni ma anche sugli ammortizzatori sociali e sul taglio delle tasse, che temono sbilanciato in favore delle imprese. Dopo il varo della legge di bilancio, valuteranno le modalità di una “mobilitazione”. Non c’è ancora la quadra sulla manovra di Draghi. I rapporti sono tesi con i sindacati e il braccio di ferro prosegue anche nella maggioranza. Si tratta sul meccanismo che sostituirà Quota 100, ma i partiti litigano pure su come usare gli 8 miliardi a disposizione per il taglio delle tasse: sarà deciso nel corso dell’iter in Parlamento della legge di bilancio. Quanto ai sindacati, all’uscita da Palazzo Chigi, dopo tre ore di confronto prima con Draghi, poi con i ministri Franco, Orlando e Brunetta, le parole sono assai dure. Luigi Sbarra della Cisl parla di “grandi insufficienze e squilibri, per effetto del mancato dialogo con le parti sociali”: le misure sono “largamente insufficienti sia per le pensioni, che per gli ammortizzatori sociali e per la non autosufficienza”, aggiunge. Non bastano “soli” 600 milioni, sottolineano Pierpaolo Bombardieri della Uil e Maurizio Landini della Cgil: “non è una riforma degna di questo nome”. Quindi, sciopero generale? “Se giovedì il governo confermerà questa impostazione valuteremo iniziative unitarie di mobilitazione“, risponde Landini. Ma i saldi della manovra, già indicati a Bruxelles con il Dpb, non possono – afferma il governo – cambiare. Anche se il ministro Renato Brunetta, che dopo l’uscita di Draghi prova a fare il mediatore in una riunione in cui – raccontano – i toni si fanno via via più accesi, spiega che porterà al premier la valutazione di alcuni aspetti concreti, non escludendo neanche nuovi incontri. (ANSA)
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