Ma chi è Monguzzi? Ma che cosa possono dire i Verdi in Giunta? Una domanda legittima dopo che Monguzzi aveva chiesto a gran voce un referendum per il nuovo stadio, ma doveva conoscere quel “Poi decido io” di Sala.
“I referendum a mio avviso vanno tenuti su questioni di natura etica e morale. Siamo delegati dai cittadini per prendere delle decisioni e non possiamo scaricare sui cittadini le nostre decisioni. Sono radicalmente contrario ad un referendum”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala a margine della presentazione del libro ‘Ecologista a Chi?” di Roberto Della Seta, rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se fosse d’accordo con la proposta di avviare un referendum sul progetto del nuovo stadio. Per quanto riguarda l’apertura di un dibattito pubblico sullo stadio, Sala ha detto: “Va sempre bene discutere delle cose e approfondire, è chiaro che se il dibattito deve essere ‘lo stadio sì’ o ‘lo stadio no’ questo non va bene”. “Questa”, ha proseguito, “è una responsabilità che io mi sono ampiamente preso e cioè di aver portato con tempo e pazienza le due società ad accettare le nostre condizioni e questa mi sembra una cosa molto buona quindi non credo che ci sia più spazio dal nostro punto di vista di ripensamenti. Mentre possiamo discutere di come destinare gli oneri di urbanizzazione e di tempistiche, io ho la sensazione che per le società è prioritario lo stadio ma non è assolutamente detto che partiranno velocemente con il resto delle costruzioni”, ha concluso.
E “Nessun referendum, nessun dibattito pubblico. Ciò che deve fare il Consiglio comunale è istituire una commissione speciale Stadio per una approfondita analisi dei servizi mancanti nei quartieri limitrofi all’area del nuovo distretto, coinvolgere i Municipi interessati, ascoltare le richieste del territorio, interloquire con le società calcistiche milanesi. Il progetto legato al nuovo stadio è una grande opportunità per Milano. Sono d’accordo con il sindaco Sala: siamo stati votati per prenderci delle responsabilità. Peccato, però, che in campagna elettorale lui avesse deciso di non pronunciarla nemmeno la parola stadio. Mi auguro che adesso non si promuova il “débat public” per dare un contentino alle anime belle ecologiste e per tenere insieme gli altri consiglieri NOSTADIO della variopinta compagine che sostiene Sala. Per il dibattito pubblico sulla riapertura dei Navigli sono stati gettati nei Navigli 180mila euro di soldi pubblici che potevano essere utilizzati in altro modo, ad esempio per pulire le sponde dei Navigli stessi”. Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia in Comune Alessandro De Chirico.
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