Un articolo obiettivo ed ironico di Luca Beltrami Gadola, urbanista e già Docente al Politecnico, per evidenziare che “…Le strade sono più sporche, le lamentele di cittadini aumentano, la povertà cresce, il traffico con le vetture in seconda e terza fila aumenta, la pantomima di Forestami, il progetto promosso da Città metropolitana di Milano, Comune di Milano, Regione Lombardia, Parco Nord Milano, Parco Agricolo Sud Milano, ERSAF e Fondazione di Comunità Milano, continua, la qualità dell’aria è peggio di prima del Covid, ci aspettiamo che come tutte le grida manzoniane anche quelle che impone temperature massime in abitazioni, negozi e uffici pubblici sia lettera morta, i negozi manterranno le porte aperte, i ciclisti e i monopattini (la mobilità leggera, ma per chi?) sfrecceranno indisturbati a danno dei pedoni, la movida senza mascherine e distanziamento ha ripreso alla grande, le code di poveri alle mense sono aumentate e così via.
La carne al fuoco delle Giunta comunque è sempre quella e il suo comportamento non cambia.
Veniamo alla questione nuovi stadi.
Devo fare una premessa essenziale: la alienazione di beni pubblici.
Ho sempre considerato questo genere di operazioni come “sporche”. Nella mia vita ho visto Giunte (Aniasi, Tognoli, Pillitteri) aumentare i beni pubblici attraverso oculati acquisti; con Moratti, Pisapia e Sala invece ho visto fare vendite e alienazioni. Ho visto anche sugli Scali le Ferrovie dello Stato, con le sue scatole cinesi, trattare quelle aree come fossero un bene privato e non un patrimonio della Città, ho visto approvare dei Piani di Governo del territorio che sono solo nell’interesse di operatori immobiliari, di tutto questo ho scritto in infiniti editoriali.
La mia opinione non cambia.
Veniamo alla questione nuovi stadi che si inserisce nelle operazioni di alienazione.
Tralasciamo la questione della delibera di Giunta relativa alla dichiarazione di pubblico interesse e l’allontanarsi della rappresentante dei verdi: una buffonata!
Quella degli stadi è un’operazione nata male e oggi comunque bisogna aspettare per conoscere la versione definitiva degli accordi tra le squadre e il Comune. Chi sono gli interlocutori finali? Un accordo a due, ossia con una società unica che rappresenta le due squadre? Un accordo a tre: Comune, Inter e Milan?
Se è così il Comune deve adempiere al suo obbligo di conoscere esattamente con chi tratta.
Questa o queste società sono affidabili?
Il Comune ha fatto eseguire una due diligence sui loro bilanci da un organismo indipendente?
Siamo sicuri di non incappare negli strali delle UE a proposito della norma degli aiuti di Stato ad una società pubblica o privata che sia?
Voglio lasciare da parte tutti gli aspetti urbanistici e il conclamato risparmio di suolo e, il fatto che il progetto degli spazi pubblici sia affidato alle società Inter e Milan (che visto nei rendering fa orrore), il comparire del solito edificio a torre che oramai sembra il mantra degli architetti e altro ancora.
Ultima questione: si parla di referendum: chi sarà chiamato a parteciparvi? Tutta la città? Solo coloro che da questa operazione verranno investiti ossia i residenti della zona? Come sarà articolato il quesito o i quesiti? Una nuova operazione di manipolazione e di mera ingegneria del consenso come quella sul referendum Aria e clima?
Vogliamo ricordare la pantomima sui Navigli dove si prese il consenso dei cittadini ad un approfondimento del progetto per l’approvazione tout court dell’apertura dei Navigli.
Diciamola tutta: il Comune si sta trasformando in uno chapiteau da circo equestre per i volteggi della Giunta. Le sorprese non finiranno. Dobbiamo lasciar correre?
Mai.
Luca Beltrami Gadola (Fonte Arcipelago)
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