Ancora, senza alcun rimedio, ma tante promesse. Un problema che si trascina con gli evidenti disagi dei residenti
Palazzi che tremano, come se a Milano ci fosse il terremoto, per le vibrazioni provocate dal passaggio dei treni del metrò ogni due minuti. Pavimenti che scricchiolano e crepe profonde che si aprono sulle pareti degli appartamenti. Pezzi di intonaco che si staccano dal muro e vetrate delle abitazioni che si frantumano. Sono tornate le scosse che tormentano i residenti di alcuni caseggiati lungo i tracciati dei binari sotterranei.
La tregua è durata per tutti i mesi più duri della pandemia, ma ora, con la metropolitana a pieno regime, il problema si ripropone. E riesplodono le proteste «per i disturbi e i danni architettonici causati agli stabili»: una serie di disagi iniziati nel 2019, che ha portato Atm, Comune e Metropolitana Milanese, con il contributo del Politecnico, a istituire un tavolo tecnico per cercare soluzioni. Sono partite le attività di manutenzione per azzerare o almeno diminuire boati e oscillazioni, che «però persistono», lamentano i cittadini. Da Buonarroti a Piola. Da Conciliazione a Gorla. Da Sesto Marelli a Loreto.
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