Ci ha lasciato Luigi Quaini, vent’anni di volontario nell’Associazione Onlus che presiedevo e dove la sua presenza era quotidiana, sempre con il cuore in mano. Una figura non nota, ma da applausi e ricordi indimenticabili. Ho pubblicato il suo ritratto nel volume “Il Mio Novecento…la tradizione ricostruita”.
Scrivevo “Sono disponibile: una frase ricorrente, una definizione per l’uomo. Luigi c’è e la sua presenza, la sua apertura agli altri, diventa abitudine, qualcosa di scontato, di prevedibile, di sicuro. Sì, certo, ogni tanto ha sprazzi di riso, racconta dei nipotini bellissimi, mugugna per la macchina da cambiare, va al “paese”, il suo rifugio. Si percepisce il suo quotidiano apparentemente come tanti, la sua capacità di ascoltare, ma è una persona, soprattutto, del fare, se necessario, e del fare bene e subito.
I graffi del cuore appaiono all’improvviso, quando ha l’idea di riempire un vuoto di tempo, portando le tante diapositive fatte nei viaggi per mostrarle con meticolosa cura e un po’ d’emozione perché altri vedano e capiscano.
Ed è l’incanto.
Il Carnevale di Venezia: visi accarezzati, trionfo di colore, ricerca dell’anima, taglio sapiente dell’inquadratura; una risposta visiva al desiderio di rendere la Bellezza con una persistente e voluta malinconia.
E ancora diapositive del “paese”, Miradolo (PV) con l’abbandono ai paesaggi sfumati e nebbiosi di un luogo padano ove l’incertezza e l’evanescenza dei contorni è la soglia del sogno, ove il particolare, in primo piano, di un fiore o di una coccinella è la presenza della vita.”
La sensibilità, la condivisione, la solidarietà erano la sua bellissima anima. Ciao Luigi. Grazie
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano