Grandi manovre del PD nella Azienda Trasporti Milanese. E non certo per migliorare il servizio a Milano quanto per soccorrere i neo sindaci PD di Roma e Napoli. Perché mettere mano all’Atm? In fondo è la migliore azienda di trasporto pubblico locale sia per i conti che per l’ampiezza dei servizi erogati. L’unico tallone di Achille del TPL milanese è la scarsa sicurezza che regna dopo una certa ora per utenti e lavoratori, ma lì certo la responsabilità non è di ATM ma di chi governa Milano. Inizialmente sembrava che Gualtieri volesse coinvolgere l’attuale DG di ATM Arrigo Giana come Presidente di Atac di Roma, nominando Direttore Generale a Roma un altro dirigente di ATM e cioè Alberto Zorzan. Fosse un problema di nomine, si potrebbe solo auspicare un rinnovamento in Atm. Il disegno che però sta portando avanti il PD nazionale con l’avallo di Beppe Sala è molto, molto più pericoloso per Milano.
Si vuole creare un mega polo del Trasporto Pubblico Locale unendo ATM Milano con ATAC Roma e ANM Napoli.
Ora è chiaro che mettendo insieme ATM con aziende con numeri molto diversi quali ATAC, in concordato preventivo e con un parco mezzi molto diverso come ANM (metà dei mezzi hanno oltre i 15 anni di età), l’azienda milanese non ha molto da guadagnarci.
Il progetto Romina, Roma-Milano -Napoli, viene venduto come una fusione o una alleanza necessaria per affrontare le future gare del trasporto pubblico locale ed evitare la calata dei colossi europei. In realtà serve soprattutto ai Sindaci di Roma e Napoli per migliorare i numeri delle loro problematiche aziende di trasporto pubblico.
C’è il rischio di annacquare una azienda che funziona e coi conti in ordine come Atm con baracconi clientelari che non sono falliti solo perché, ad esempio, il Comune di Roma ha rinunciato a far valere i crediti per 500 milioni verso Atac fino al 2039.
Il progetto di creazione del “colosso ” del TPL italiano va contro l’interesse di Milano. E se sarà necessario rafforzare ATM in vista di future gare, è meglio allearsi con Ferrovie Nord che ha più interessi a trovare un partner su questo territorio.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Salve sono Giudice Valentino, sono di napoli è ho bisogno di lavorare, sono disposto a trasferirmi con la possibilità di avere qualche alloggio per iniziare è incominciare, vi porgo i miei distinti saluti.
Un punto di vista miope, tutte le 3 aziende avrebbero dei vantaggi e questi vantaggi ricadono sui territori interessati. Lungo da argomentare nel dettaglio, ma personalmente credo sia un’opportunità da non sottovalutare.
Qui sì che si scende in piazza, altro che no-vax…
Caro Fabrizio, hai ragione! Cercate di fare opposizione mi raccomando.
Il progetto potrebbe essere valido purché si possano mantenere i bilanci separati. Bene condividere con loro il nostro Know-How, ma sottrarre risorse da Milano non sarebbe giusto.