Milan e Inter, finanza permettendo, hanno scelto il progetto del nuovo stadio.
Ora leggo commenti feroci e agguerriti sui social contro il progetto del nuovo stadio e l’abbattimento di San Siro, contro cui ci eravamo battuti in primo luogo noi della Lega anche per evitare una conseguente cementificazione dell’area con grattaceli e palazzoni… Però palazzoni e grattaceli non ci sono nel progetto definitivo. Verrà abbattuto San Siro, che mi auguravo rimanesse almeno nella sua versione originale (solo il primo anello), e dovremo farcene una ragione. D’altronde Milano ha scelto, e non da oggi, di votarsi all’economicità e al fatturato, che in Italia nulla si sposa con il sentimento e la tutela della nostra storia su cui il centrodestra si è speso in campagna elettorale.
E arriviamo all’analisi politica, il centrodestra a Milano (come in tutte le maggiori città) paga una tutela delle tradizioni che è slegata dalla cittadinanza sempre più fluida che vediamo e viviamo nelle nostre metropoli. Se una volta chi arrivava a Milano cercava di integrarsi per vivere la città , ora (più per colpa nostra) decide di mantenere le proprie abitudini e limitarsi a godere delle bellezze e dei divertimenti a disposizione. Venendo quindi a mancare il senso di comunità, come può far presa un senso di orgoglio e appartenenza a una comunità che esiste solo sulla carta? Facendo sintesi, e lasciandovi con una domanda, perché continuare a sventolare la bandiera del sentimento per lo stadio San Siro oramai destinato a morte certa quando oramai i cittadini non considerano di avere più bandiere?
Luca Ceresa
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