Briefing del capo della campagna lombarda con i rappresentanti delle aziende sanitarie. Si aumenterà ancora, arrivando all’Epifania con 20 milioni di somministrazioni totali
Vaccinazioni di Capodanno. Se il 2021 è finito con una forte accelerazione delle somministrazioni per fermare la nuova dilagante ondata di contagi, il 2022 in Lombardia promette di iniziare con un ulteriore incremento. Obiettivo sono 6,5 milioni di terze dosi al 31 gennaio, e sarà a portata di mano con l’innalzamento della media di somministrazioni fino a quota 840mila a settimana. Con questo «scatto», nel giorno dell’Epifania saranno toccate 20 milioni di somministrazioni.
L’allestimento della campagna non conosce sosta e il coordinatore delle operazioni, Guido Bertolaso, nella mattina dell’ultimo giorno dell’anno ha incontrato i vertici delle aziende sanitarie della regione. Alle aziende socio sanitarie territoriali e alle Agenzie di tutela della salute, l’ex capo della Protezione civile ha indicato questi nuovi obiettivi, ma il «briefing» di fine anno è stato anche l’occasione per fare il punto su un anno di questa campagna vaccinale regionale iniziata un anno fa, la più imponente del Paese e fra le più imponenti d’Europa (tanto che, come ha ricordato fin dall’inizio Bertolaso, si è occupata e continua a occuparsi di quasi 10 milioni di cittadini, come dire un italiano su 6).
Non molti, probabilmente, un anno fa avrebbero previsto uno sforzo simile, ma non era facilmente immaginabile neanche una tale recrudescenza dei contagi, che oggi rende necessaria la terza dose, e anticipata nelle tempistiche. Le vaccinazioni restano il pilastro su cui anche la Lombardia, come il governo, intende costruire un argine all’epidemia. Questo lo ha confermato anche il governatore, Attilio Fontana, nel suo messaggio augurale di fine anno. «Come ci dicono gli esperti la situazione si è fatta nuovamente un po’ complicata – ha spiegato – ma non bisogna farsi prendere dal panico, in quanto, grazie ai vaccini, non è lontanamente paragonabile allo scorso anno e ancora una volta, uniti, la supereremo». Identica considerazione dell’arma vaccinale appartiene alla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti: «L’anno che si chiude, ancora segnato dalla pandemia, ha confermato i vaccini come arma indispensabile per proteggerci dal Covid» ha scritto ieri.
E così come il 2021 si è chiuso ad altissimi livelli di somministrazione, così marcerà l’anno appena iniziato. L’ultimo dato che compare sul portale della Regione è riferito al 30 dicembre e indica 109mila dosi somministrate come dato del giorno e un totale complessivo di 14.478.339 vaccinazioni fatte, con un ciclo vaccinale completato per l’87,5% della popolazione over 12 (raffrontato con l’85,8% italiano).
Il report di Bertolaso calcola, in un anno, 8,4 milioni di cittadini vaccinati (pari al 92% della popolazione «vaccinabile», che ammonta a 9,1 milioni di persone) con un picco massimo di 117mila dosi fatte il 30 aprile, circa un mese dopo l’avvio della fase massiva della campagna. Fra i risultati conseguiti al 31 dicembre si calcolano anche 3,5 milioni di terze dosi somministrate: il 43% della popolazione totale da vaccinare. In particolare, si valuta il bilancio della «fase 3», partita a fine settembre, evidenziando le ultime settimane del 2021, iniziate il 13 dicembre. In soli 14 giorni, dal 13 al 27 dicembre, sono state somministrate 1,3 milioni di dosi, in media il 19,6% di quelle italiane (circa una su 5). Esclusi Natale e Santo Stefano, in due settimane sono state somministrate 100mila dosi al giorno. Sul totale italiano sono il 20% delle terze dosi e il 25% delle dosi pediatriche (75mila quelle fatte).
Il documento indica anche 19,5 milioni di dosi somministrate come ultimo dato dell’anno e, in sede di previsione, stima che la Befana «ci porterà nella calza 20 milioni di somministrazioni». L’accelerazione immediata che è stata chiesta da Bertolaso dovrà portare a toccare un ritmo medio di 840mila dosi settimanali (da una media attuale di 720mila somministrazioni) e grazie a questi numeri si potrà raggiungere l’obiettivo: assicurare al 31 gennaio una copertura di almeno l’85% della platea, con 6 milioni e mezzo di cittadini coperti.
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