Questo dicono le motivazioni della sentenza del Tribunale di Milano.
Barbato era dipendente di AMAT e fece dichiarazioni sull’incidente occorso alla figli di Ilda Boccassini, sull’inopportunità dell’intervento di Marco Ciacci sul luogo del sinistro. Fece anche dichiarazioni sull’inopportunità dell’invio di numerose pattuglie della polizia locale da parte dello stesso Marco Ciacci per un furto in casa del direttore generale del Comune di Milano Malangone.
A firmare i due provvedimenti illegittimi e, evidentemente, in conflitto di interesse, fu proprio il direttore generale Malangone.
Il giudice del Tribunale del lavoro Riccardo Atanasio ha dichiarato illegittime la sanzione da 500 euro e la sospensione da servizio e retribuzione per 3 giorni comminate dal Comune (a valle di tre procedimenti disciplinari) tra maggio e dicembre del 2019 , quando l’ex comandante della polizia locale Antonio Barbato, era dirigente di Amat (l’agenzia inhouse dell’amministrazione che si occupa di ambiente e mobilità).
Il giudice, infatti, ha precisato che il Comune non aveva titolo per sanzionare Barbato, che dal 20 settembre 2013 è stato collocato “in aspettativa senza assegni, quale funzionario”.
Perciò nel periodo in cui Barbato era dipendente di Amat, il rapporto di lavoro con il Comune “era sospeso”. Effetto della sentenza: annullamento dei provvedimenti disciplinari e spese processuali da 2.500 euro a carico di Palazzo Marino.
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