La Bocconi offre la “scorta” agli studenti e Sala è assente.

Milano

Sala prenda atto della sua cecità nel non aver voluto né vedere né sentire l’insicurezza e la fragilità della città e le relative paure e i limiti di movimento dei cittadini. Al punto che si cercano soluzioni in autonomia, dove si può. Riferisce Il Giorno di  B.LabUnilab Network, il gruppo studentesco più rappresentativo della Bocconi di Milano: “Grazie al lavoro dei nostri rappresentanti, è stato attivato un servizio di accompagnamento dall’università alle residenze Spadolini, Dubini e Isonzo e viceversa”. Ogni 30 minuti , dalle 18 a mezzanotte e mezza, ci sarà un dipendente del polo accademico che attenderà ragazzi e ragazze in uscita dal campus di via Sarfatti per accompagnarli all’interno del parco Ravizza, che bisogna attraversare per forza se si vuole raggiungere in tempi brevi gli studentati. Una sorta di “scorta” a piedi per evitare brutte sorprese all’interno dell’area verde.”

Il parco è stato  luogo per rapine e aggressioni da tempo, ma alla luce del periodo delicato gli studenti hanno fatto una  richiesta. Scrive il Giorno “Una richiesta che nei giorni scorsi è diventata realtà: “Purtroppo le tante segnalazioni non hanno trovato risposte da parte delle istituzioni – prosegue Corigliano – e di conseguenza abbiamo chiesto aiuto alla nostra università”. Che ha quindi deciso di istituire un servizio di accompagnamento ad hoc con orari e luoghi d’incontro definiti: chi vorrà usufruirne dovrà raggiungere il punto convenuto, una panchina rossa in via Gobbi, nei pressi dell’ateneo, e unirsi al gruppo; per il percorso inverso, la “navetta” partirà da via Leoni angolo viale Toscana al quindicesimo e al quarantacinquesimo minuto di ogni ora.

Il servizio andrà avanti fino a mezzanotte e mezza, per consentire anche a coloro che restano a studiare all’università fino a tardi “di rientrare in sicurezza nelle rispettive residenze”. Che, per la cronaca, si trovano tutte poco al di là della circonvallazione esterna, tra viale Toscana e viale Isonzo. Per raggiungerle in fretta, specie al buio, bisogna entrare nel parco. E gli studenti della Bocconi hanno deciso di farlo tutti insieme.”

L’insicurezza a Milano è ormai sempre più palpabile e anche i racconti che man mano emergono dai verbali sulle aggressioni del branco nella notte di Capodanno, nella loro crudezza devastante (v. articolo di M. Veneziani), non possono che condizionare ancora di più la libertà di movimento dei nostri giovani.

Anna Ferrari

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