Intervista ad Albertini su Il Giorno per rimettere i tasselli di una gestione Penati (PD) dell’allora Provincia nel puzzle dell’affaire Serravalle, negli spazi corretti ed evidenziare la giusta condanna della giunta di sinistra. Ma questa testata ha già riferito. Albertini e tutto il centrodestra possono essere fieri della loro battaglia.
Sottolinea Albertini «Esiste un giudice a Roma, non solo a Berlino. Dopo 16 anni mi hanno dato ragione, anche se ormai sulla vicenda è caduto il silenzio…I giudici, ora, mi hanno dato ragione, anche se questa sentenza è caduta nel silenzio. Penati purtroppo è deceduto, ma i suoi ex assessori sono ancora vivi. Non è elegante gioire per i guai giudiziari degli altri ma a pagare saranno le assicurazioni. Una vicenda che, ancora una volta, fa emergere i tempi lunghi della giustizia. Una storia di lentezza record, e inerzia del pm che intraprese indagini per 7 anni senza chiedere il rinvio a giudizio né l’archiviazione. Nonostante i miei esposti non venne censurato per questo, ma io ho dovuto affrontare un processo per calunnia aggravata da cui uscii assolto con formula piena».
Si può pensare a un metodo già visto e usato per infangare e mettere in difficoltà l’avversario con la sicurezza di una superiorità morale e di tolleranza della Magistratura che sono sempre presenti. Quella sicurezza che ha fatto dire a Sala «Noi siamo quelli incorruttibili. Non voglio muovere accuse ma è un fatto. Con il Pnnr stanno per arrivare una montagna di soldi europei e solo noi abbiamo le caratteristiche morali di affidabilità e le capacità per gestirli. Negli ultimi 10 anni non c’è stata un’accusa di corruzione nei confronti di chi ha governato a Palazzo Marino». E neppure prima: una velata accusa a chi?
La storia racconta che prima di lui e di Giuliano Pisapia, Gabriele Albertini per dieci anni e Letizia Moratti per un mandato hanno realizzato le grandi opere per Milano (neanche paragonabili a quelle delle giunte Pd) senza essere sfiorati da inchieste: dai tre depuratori al maggior numero di chilometri di metropolitane al teatro degli Arcimboldi, Museo del ‘900, Mudec fino al maxi restauro della Scala. «Sala è arrivato ad autoincensarsi – contesta l’eurodeputato Fdi Carlo Fidanza – pur di convincere i cittadini a votarlo ma in questi 5 anni la sua politica è stata un fallimento. La solenne condanna di Penati e di tutta la gestione di sinistra sta lì a dimostrare che non sono sempre “caratteristiche morali di affidabilità” di un PD con l’incarico di amministrare. Spiace per il processo subito per calunnia aggravata subito da Albertini ma, per fortuna, giustizia è stata fatta.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano