Questa città sottotono, dolente, paurosa non sembra Milano. I contatti umani razionati, la divisa in maschera, il turismo assente, la scuola zoppicante, senza slancio, è un enorme villaggio svegliato unicamente dalle aggressioni e dagli spacciatori che tentano di conquistarla. Ma non è solo colpa della pandemia.
Scrive Luciano a Libero “ Milano sembra ormai una citta fantasma. Si spopola inesorabilmente al sopraggiungere del tramonto riducendosi in una penosa e costante intimità. Nei suoi grandi e piccoli loculi casalinghi trovano sfogo come racchiusi in un delta elettromagnetico canali televisivi che sprigionano dalle loro reti un dormi e veglia condito dalla luce votiva. Ricordo l’allegria e le urla festanti di chi un tempo amava questa nostra citta. La sua visibilità scavalcava la fitta coltre nebbiosa lombarda. Gli incontri notturni nelle osterie proseguivano imperterriti nonostante l’appuntamento mattutino con la sveglia per il lavoro. Palchi e schermi catturavano l’attenzione appassionata di tantissimi spettatori. Ora tutta questo è solo un bel ricordo spento nel torpore quotidiano della luce votiva.”
La rinascita intesa da Sala è lì da vedere: aumentano i prezzi delle case di lusso e cresce il degrado, gli atti di violenza sono fuori controllo e tutto grazie alle sue politiche amministrative. Ed è palese che la sua “visione” del futuro contempli uno sviluppo di ricchezza per i già ricchi e gli altri? Gli incontri notturni nelle osterie e quel ciciarare e cantare insieme non tornerà facilmente e chi si fida ad uscire così come gli pare. Altri tempi.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano