Finisce in archivio il filone di inchiesta milanese che vedeva il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, indagato per autoriciclaggio e falsa dichiarazione in voluntary disclosure per il caso dei 5.3 milioni scudati nel 2015 e depositati su un conto svizzero a Lugano. Lo ha deciso il gip di Milano, Natalia Imarisio, accogliendo la richiesta di archiviazione avanzata nelle scorse settimane dai pm Paolo Filippini, Carlo Scalas e dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli.
No, la sinistra non archivia, tace il falso polverone che ha svolto il suo servizio, al momento opportuno, enfatizzato dalla stampa amica, reso così verosimile da sembrare vero, con la cattiveria, sì cattiveria, di un odio viscerale.
Le opposizioni in Consiglio regionale avevano sentenziato l’ennesimo duro colpo inferto dal centrodestra a trazione leghista “all’onore e alla reputazione di questa regione” Affermazione che bene si inseriva nel processo di delegittimazione operata dal PD. Ora l’archiviazione delle accuse di auotoriciclaggio e false dichiarazioni. Ma non vedo reazioni sulla grande stampa.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano