Serve “una grande mediazione dell’Onu che trovi degli inviati in grado di poter parlare con Putin e con l’Ucraina. Io ho fatto i nomi di Berlusconi e Merkel, che sono due grandi leader europei in grado di trattare con entrambe le parti. Due rappresentanti dell’Occidente, due grandi europeisti che possono interloquire anche con Putin”. Lo ha detto il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, a margine di un incontro al palazzo delle Stelline a Milano. “Bisogna fare di tutto – ha affermato Tajani – per arrivare ad un accordo fra la Russia e l’Ucraina, per far cessare le armi”.
Per il coordinatore di Forza Italia la priorità in questo momento è di “dare risposte alle famiglie e alle imprese” attraverso innanzitutto “il taglio delle accise” sui carburanti e, “se le cose dovessero peggiorare ancora dovremmo intervenire sull’Iva”. A margine di un convegno di Forza Italia a Milano, Tajani ha auspicato “un’azione forte da parte dell’Europa e – ha detto – siamo molto soddisfatti che lo stesso Draghi lo abbia ribadito”.
Serve quindi “un altro recovery – ha affermato l’ex presidente del Parlamento europeo – per affrontare la nuova emergenza: servono Eurobond, raccolta di soldi sul mercato europeo, serve un Tesoro europeo. Serve altresì rinviare il Patto di stabilità, che non può entrare in vigore il 1 gennaio 2023. E poi bisogna che continui da parte della Bce l’acquisto di titoli di Stato, senza riduzioni dalla fine di questo mese, perché serve dare stabilità al mercato anche per permettere alle banche di essere più flessibili”.
“Tutto ciò – ha proseguito Tajani – deve servire anche per dar vita a una difesa europea” e sul prezzo delle materie prime agricole e dell’energia “dobbiamo impegnarci perché ci sia un tetto europeo, una trattativa europea e non un tetto nazionale, per evitare squilibri tra un Paese e l’altro”.
E bisogna affrontare a livello europeo anche la questione del grano per “evitare che aumenti il prezzo per il pane e che non ci sia più farina sul mercato nel giro di pochi mesi”. “L’Ungheria non può chiudere il mercato, perché questa è una violazione delle norme comunitarie. Dobbiamo evitare che aumenti il prezzo per il pane e che non ci sia più farina sul mercato nel giro di pochi mesi”. L’Ungheria intende vietare di fatto, attraverso una norma tecnica, l’esportazione di prodotti cerealicoli.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845