Deportazione ha una valenza sinistra e terrificante e la memoria va agli ebrei deportati dai nazisti, ai russi deportati nei Gulag da Stalin. E le azioni di Putin ricordano proprio le tremende purghe di Stalin. Dall’Ucraina la cronaca conferma che “I residenti della città ucraina assediata di Mariupol vengono obbligati a migliaia a trasferirsi in Russia: è quanto afferma il municipio di Mariupol, citato da alcuni media ucraini. “I civili verrebbero portati in campi dove i russi controllano i loro cellulari e i loro documenti per poi deportarli verso città remote della Russia”, scrive ancora il giornale ucraino in un tweet.
Il sindaco di Mariupol, VadymBoichenko, su Telegram scrive che i cittadini della sua città vengono “deportati come fecero i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale”. “Nell’ultima settimana, diverse migliaia di residenti di Mariupol sono stati portati in Russia. Gli occupanti hanno portato via illegalmente persone dal distretto di Livoberezhny e da un rifugio antiaereo nell’edificio di un club sportivo, dove più di mille persone, soprattutto donne e bambini, si nascondevano dai bombardamenti”, ha detto. (ANSA).
Da Huffington Post “La Russia sta utilizzando molte delle direttrici e delle tattiche che erano tipiche dell’Urss”. Alberto Basciani, professore di Storia dell’Europa centro-orientale all’università di RomaTre, vede un sinistro collegamento tra le prime angoscianti informazioni che arrivano dai territori ucraini occupati e le politiche di migrazioni forzate che caratterizzarono gli anni dell’Unione sovietica. Voci di referendum truccati per “annettere” città e territori, popolazione locale invitata a cambiare i soldi in rubli, ad aderire a un nuovo improvvisato welfare di guerra messo in piedi in fretta e furia dagli occupanti, incentivi e coercizioni per spopolare paesi e cittadine, con la promessa di sussidi e assistenza una volta andati in Russia.”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano