Sala si è accorto che i poveri sono antiestetici? I clochard a cui è persino negato di vivere dove vogliono, dove ritengono di aver trovato una “cuccia” idonea, perché di cucce si tratta, quei cumuli di stracci e di cartoni con cui si riparano. E quindi cacciamoli dal sottopasso e ora diamo il DASPO a chi osa stazionare in centro, luogo del fashion, del turismo, del privilegio. Ma sì cacciamoli, sono un problema di estetica…perché del problema vero dell’aumento esponenziale di poveri in città, dei loro sacrosanti diritti, Sala non si occupa. Spostare il problema in zone più periferiche è appunto spostare un dramma irrisolto.
Scrive in un post ProTetto, associazione onlus che accorre con un pasto caldo e le prime necessità per assistere i clochard a San Babila e dintorni “In questi giorni sono stati emessi diversi DASPO ai senza tetto con divieto di entrare in centro. Premesso che un senza fissa dimora in centro o fuori dal centro rimane tale, oltre a discriminarli, notiamo che questa situazione non la si vuole risolvere DEFINITIVAMENTE, forse perché girano parecchi soldi? Forse questi soldi oltre o ritornare in parte portano anche consenso elettorale? Altrimenti non si spiegherebbe perché un progetto a costo ZERO fermo da anni non parta neppure in sperimentazione.
Allora bene, continuate a mettere la polvere sotto il tappeto.
Confido in alcuni Consiglieri che stanno portando la questione in Consiglio Comunale pretendendo delle risposte dal nostro Sindaco.”
Se la città squaderna in modo plateale l’esistenza di tante miserie umane, che cosa ancora è necessario fare per indurre Sala a trovare soluzioni?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano