Storia di Simba, il gatto profugo che si è riunito alla famiglia in Italia

Zampe di velluto

Simba è un gatto arancione che ha sempre vissuto con la sua famiglia, Svetlana e Enzo. Lei ucraina, lui italiano la coppia vive in Italia con la figlia. Quando scoppia la guerra, però, si trovano a Leopoli, a casa della famiglia di lei. La fuga è rocambolesca e in macchina si stringono in sei con nonna, figlia, e tre nipoti piccoli al seguito e anche un cane. Simba, che non ha mai amato viaggiare in macchina e che del trasportino non ne vuole proprio sapere, non vuole partire. Svetlana decide così di affidarlo al suo vicino di casa, intenzionato a restare, e che si è offerto di prendersi cura di lui finché non riusciranno ad organizzarsi. Svetlana ed Enzo, però, non possono ancora immaginare l’entità del conflitto che sta interessando il loro Paese. Quando comprendono l’evoluzione della guerra, iniziano a temere per il gatto e si attivano per chiedere aiuto. Svetlana ha un rapporto simbiotico con Simba, che l’ha aiutata più volte ad affrontare i momenti difficili della sua vita. L’appello arriva quindi all’Ente Nazionale Protezione Animali che in Ucraina ha contatti con diverse associazioni sul posto per organizzare il trasporto dei tanti carichi di aiuti mandati, oltre 149 tonnellate tra aiuti per animali e persone.

Abbiamo contattato la Peta – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – con la quale collaboriamo per la campagna Cruelty Free Cosmetics, che a sua volta ha contattato la Peta Germany presente a Leopoli e i volontari Peta Daniel, e Petya hanno recuperato Simba e lo hanno portato in Polonia. Restava da coprire il tragitto fino in Italia. Negli stessi giorni, sulla mail ucraina@enpa.org, alcune persone di Roma ci hanno scritto dando la disponibilità a portare in Italia qualcosa o qualcuno dall’Ucraina. Le persone giuste per portare Simba a Roma. Li abbiamo contattati e l’ultima tappa del viaggio che ha riportato Simba a Svetlana è stata coperta con successo”. I volontari che hanno portato ieri Simba nella sede dell’Enpa nazionale sono Marco e Valentina di Arredarte tende di Roma, Bon’t Worry onlus e Centro Ippico Cavallino Bianco. Ad attenderli Svetlana che non vedeva l’ora di riabbracciare il suo Simba.

Per me lui è un figlio – afferma Svetlana – e mi mancava tantissimo. Mi è stato vicino in momenti molto complessi e mi ha dato la forza di affrontare sfide difficilissime della mia vita. Poterlo accarezzare è un emozione enorme! Grazie di cuore ad Enpa e a tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo”  “Qualcuno ci ha chiesto – ha concluso Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – tutto questo tempo e lavoro per un solo gatto? Ma ne vale la pena? Simba è un simbolo. Per Svetlana è come un figlio e rappresenta i tanti fragili che sono rimasti indietro e di cui nessuno si deve dimenticare. La felicità sul volto di questa famiglia e negli occhi del piccolo Simba sono valsi gli oltre 20 giorni di lavoro, telefonate, messaggi e preoccupazioni di vario tipo. Noi lo abbiamo detto forte e chiaro dal principio: per tutti coloro, umani e animali, che stanno soffrendo in Ucraina Enpa c’è e vuole esserci, che sia un solo gatto che deve riabbracciare la famiglia o i 43 cani e 7 gatti che abbiamo portato in Italia direttamente noi oltre a quelli – sempre provenienti dall’Ucraina – di cui ci prendiamo cura quotidianamente. Che si tratti di accogliere, inviare aiuti, utilizzare contatti e connessioni per aiutare le persone a raggiungere posti sicuri noi ci siamo. Ogni singola vita, umana o animale, merita protezione e soccorso.” (AGI)

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