“Ritenevamo corretto portare le bandiere della Nato al corteo del 25 aprile, a Milano, per riconoscere il gesto e il comportamento commovente della Nato di mandare armi agli ucraini per permettere loro di difendersi dall’invasione russa”. Così Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano, spiega a Mianews la volontà manifestata nei giorni scorsi di portare anche le bandiere della Nato alla manifestazione per la Liberazione e dopo che il presidente di Anpi nazionale ha definito oggi “inappropriata” la presenza di bandiere dell’Alleanza Atlantica.
“La nostra proposta era di sfilare con le bandiere della Nato e soprattutto dell’Ucraina. Visto che il presidente dell’Anpi Milano, Roberto Cenati, ci ha chiesto di non portare le bandiere della Nato per evitare motivi di tensione, abbiamo accettato di rinunciare”, ha proseguito. “Riteniamo che quello che sta succedendo da 50 giorni, ovvero un atto di aggressione da parte di Putin che sta distruggendo e stuprando l’Ucraina, sia un crimine di guerra. Di fronte a questo non dobbiamo voltarci dall’altra parte, ma è opportuno intervenire”, ha precisato Romano.
Nel difendere la propria idea dalle polemiche degli scorsi giorni, Romano ha aggiunto che “a chi come il presidente dell’Anpi nazionale Pagliarulo dice che bisogna trattare e non intervenire, mi dispiace ma quello equivale a voltarsi dall’altra parte. Noi non lo accettiamo”.
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