Non praevalebunt: la sinistra all’assalto al Crocifisso (di nuovo)

Milano

In Municipio 7 torna in scena l’ennesima battaglia inutile targata sinistra. Una consigliera del PD ha deciso che la priorità del Municipio deve essere la rimozione del Crocifisso e la sua sostituzione con il Presidente Mattarella. Il quale, pur non potendo esserne naturalmente certi, sono abbastanza sicuro non vedrebbe proprio di buon occhio la mossa. In ogni caso ci aggiorna sul punto di vista della gente del Municipio Franco Vassallo, già consigliere del medesimo Municipio:

“La sinistra a Milano ha un particolare rapporto con la religione. È laica quando si tratta di un Crocifisso attaccato al muro, ma ha un rapporto ambiguo con la fede quando si tratta di moschee. Non ama la nostra storia, incarnata nel Cristo, ma ha un trasporto quasi passionale per il Ramadan al Palasharp. Ha, inoltre uno strano rapporto con le sentenze della Cassazione. Citano, ad esempio quella dello scorso settembre della Cassazione sul Crocifisso in classe, saltando forse la parte più importante:

“La laicità italiana non è ‘neutralizzante’: non nega le peculiarità e le identità di ogni credo e non persegue un obiettivo di tendenziale e progressiva irrilevanza del sentire religioso”.

Ecco, in queste parole c’è la migliore risposta alla mozione della Consigliera Fabbri: il Crocifisso non è un simbolo confessionale. È un Fatto. È un Fatto storico che ne ha generati milioni di altri, una parte dei quali hanno contribuito a portarci qui, oggi, a consentire a lei di votare, essere eletta e poter proporre quello che ritiene meglio per i cittadini del Municipio.

Solo che, come dicevano i latini, contra facta non valet argomentum. Le teorie perdono contro i fatti. I fatti, tutti, sono ostinati. E se anche la tenace Consigliera dovesse trovare in Municipio una maggioranza che dovesse appoggiare la sua proposta, i fatti non cambierebbero di una virgola. Verrebbero solo spostati in un magazzino. Da cui la volontà dei cittadini li tirerebbero fuori un’altra volta, come già successo nel 2017, anche grazie al mio voto.”

Mi scuserete se mi ripeto, non c’è maggioranza che possa cambiare un Fatto come quello. L’unica cosa possibile è travisarlo, nasconderlo e cercare di dimenticarlo. Per fortuna, la minoranza in Consiglio è compatta nell’impedirlo e speriamo che la maggioranza non lo sia altrettanto nel sostenerlo. Così come mi auguro che si vorrà evitare di perdere tempo in queste battaglie ideologiche e si torni a parlare di quartieri, sicurezza e viabilità. Che sono poi le materie che dovrebbero essere di competenza dei Municipi”

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