Valentino Vago e Silvio Wolf, due mostre in dialogo alla casa Museo Boschi

Cultura e spettacolo

Due artisti diversi, ma affascinanti in modo simile. La Casa museo Boschi Di

Stefano di Milano ospita due mostre, una del pittore Valentino Vago, l’altra del fotografo Silvio Wolf, unite da un titolo, che è anche un’idea: “L’invisibile”. Si comincia con Vago e con una storia che parte dalla collezione Boschi Di Stefano, per poi allargare il campo, come ci ha spiegato il curatore Luca Pietro Nicoletti. “In questa mostra – ha detto ad askanews – si rivedono dei quadri che non si erano mai più visti dalla prima mostra di Vago nel 1960 e poi l’esposizione si approfondisce con altre opere che danno l’idea di come l’artista sia passato da una figurazione d’accademia a un’astrazione sempre più lirica, mistica e luminosa, verso un’immagine sempre più rarefatta”. L’esposizione dedicata al pittore si intitola “Figure e orizzonti” e proprio con un orizzonte si chiude il percorso, ma è una chiusura che fa da collante con il lavoro di Silvio Wolf, che da sempre si muove in territori di confine della fotografia e che documenta i margini percettivi e cognitivi delle immagini. “Quello che accomuna i due artisti – ha aggiunto Nicoletti – è soprattutto un aspetto concettuale, due affermazioni che sia Vago sia Wolf facevano a proposito di immagini che in qualche modo si creano da sole”. 


La mostra di Wolf, intitolata “Prima del tempo”, è composta di opere ottenute con l’impressione della luce sul frammento iniziale della pellicola, prima che nascano le immagini, per così dire, “ufficiali”. Ed è un terreno sia emotivo sia concettuale, che conferisce al lavoro dell’artista una dimensione di indagine profonda e affascinante. Sostenuta sia da una forza teorica sia da un valore estetico importante. Entrambe le esposizioni sono aperte al pubblico fino al 5 giugno. – Due artisti diversi, ma affascinanti in modo simile. La Casa museo Boschi Di Stefano di Milano ospita due mostre, una del pittore Valentino Vago, l’altra del fotografo Silvio Wolf, unite da un titolo, che è anche un’idea: “L’invisibile”. Si comincia con Vago e con una storia che parte dalla collezione Boschi Di Stefano, per poi allargare il campo, come ci ha spiegato il curatore Luca Pietro Nicoletti. “In questa mostra – ha detto ad askanews – si rivedono dei quadri che non si erano mai più visti dalla prima mostra di Vago nel 1960 e poi l’esposizione si approfondisce con altre opere che danno l’idea di come l’artista sia passato da una figurazione d’accademia a un’astrazione sempre più lirica, mistica e luminosa, verso un’immagine sempre più rarefatta”. L’esposizione dedicata al pittore si intitola “Figure e orizzonti” e proprio con un orizzonte si chiude il percorso, ma è una chiusura che fa da collante con il lavoro di Silvio Wolf, che da sempre si muove in territori di confine della fotografia e che documenta i margini percettivi e cognitivi delle immagini. “Quello che accomuna i due artisti – ha aggiunto Nicoletti – è soprattutto un aspetto concettuale, due affermazioni che sia Vago sia Wolf facevano a proposito di immagini che in qualche modo si creano da sole”. La mostra di Wolf, intitolata “Prima del tempo”, è composta di opere ottenute con l’impressione della luce sul frammento iniziale della pellicola, prima che nascano le immagini, per così dire, “ufficiali”. Ed è un terreno sia emotivo sia concettuale, che conferisce al lavoro dell’artista una dimensione di indagine profonda e affascinante. Sostenuta sia da una forza teorica sia da un valore estetico importante.  Entrambe le esposizioni sono aperte al pubblico fino al 5 giugno.

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