Si chiama Sergey Kolotsey ed è il primo soldato russo, con nome e cognome noti, sospettato di aver condotto un massacro di civili a Bucha, in Ucraina. L’identikit dell’uomo è stato diffuso dalla procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova sulla sua pagina Facebook.
Ricercato
Kolotsey è accusato dalla polizia e dai pubblici ministeri di Kiev di aver ucciso quattro uomini disarmati lo scorso 18 marzo e di aver torturato un altro civile il 29 dello stesso mese. I primi sarebbero stati ritrovati con le mani legati dietro la schiena ed evidenti segni di torture sul corpo. La quinta persona sarebbe stata costretta a confessare attività sovversive contro l’esercito di Mosca, dopo esser stata colpita dal militare con il manico del fucile.
I particolari sono stati raccontati su Telegram dall’ufficio del Procuratore generale. “È stato stabilito che il militare russo – si legge nel comunicato – ha costretto una vittima a confessare attività sovversive contro l’esercito russo. Per fare questo, ha picchiato l’uomo, in particolare con il manico del fucile. Fingendo un’esecuzione ha sparato vicino all’orecchio di un civile disarmato. Sono in corso verifiche per stabilire se è responsabile di altri crimini“. Secondo quanto riportato dal Kyiv Independent, Kolotsey, durante i presunti crimini a lui imputati, ricopriva il titolo di comandante di unità della Guardia nazionale russa.
Foto e identikit del sospettato
La procuratrice Venediktova ha scritto un lunghissimo posto su Facebook, accompagnato da tre foto, nel quale ha fornito tutte le indicazioni necessarie per rintracciare il sospettato. La prima immagine, diventata uno dei simboli delle atrocità commesse a Bucha, mostra i corpi di alcuni civili uccisi e lasciati a terra, in via Yablunskaya, con le mani legate dietro la schiena. “Nella foto le vittime sono tre, mentre il quarto non è entrato nell’immagine. Tre ferite da fuoco alla testa. Il quarto uomo è stato colpito agli organi interni. Tuttie sono vittime degli invasori“, ha scritto Venediktova.
La seconda foto ritrae Kolotsey, il comandante dell’unità dell’amministrazione del Servizio Federale della Guardia Nazionale della Federazione Russa regione di Ulyanovsk. L’uomo è ritratto all’interno di una posta bielorussa insieme ad alcuni colleghi militari. “I procuratori e la polizia di Bucha hanno scoperto che è stato questo soldato a uccidere quattro uomini disarmati il 18 marzo. Il 29 marzo ha torturato un altro civile costringendolo a confessare la finta attività contro l’esercito russo“, ha commentato la procuratrice, che ha lo ha accusato anche di aver esercitato sui civili “una forma perversa di bullismo e intimidazione“.
Indagini in corso
La terza immagine è invece un primo piano di Kolotsey, giubbotto scuro e penna in mano, intento a firmare un documento. “Sulla base delle prove raccolte, dell’esame alle vittime e del ritratto, i procuratori della Procura distrettuale di Buchansk hanno informato il Rosgvardíjc del sospetto di comportamento violento con la popolazione civile e di altre violazioni di leggi e dei costumi di guerra, unite ad uccisioni intenzionali“, ha aggiunto la stessa Venediktova.
Infine l’appello finale a tutti i cittadini ucraini e non solo. “Se riconosci questo funzionario russo e hai prove del suo coinvolgimento in altre atrocità invia le prove al nostro hub https://warcrimes.gov.ua/ oppure contatta la Procura regionale di Kiev: 097-053-04-65, 097-838-31-87, 050-107-66-75; o la Procura del distretto di Buchan: 063-530-69-06“. A quanto pare, la caccia all’uomo di Kiev è appena iniziata. (Il Giornale)
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