Non è necessario scomodare Ugo Foscolo che ha chiarito come una società che non conserva il culto dei morti fra i suoi valori spirituali più preziosi, non merita di sopravvivere. Per provare indignazione sul trattamento riservato ai soldati russi morti
E la storia, la pietas è stata espressione di umanità, di rispetto, valori che non hanno una misura, che vanno ben al di là di un calcolo. Prendere coscienza di aver inviato soldati giovanissimi per combattere in una guerra irrazionale e constare che sono morti, dovrebbe smuovere suscitare orrore, ma la pazza ideologia di un despota arriva all’umiliazione dei cadaveri. Riferisce il Giornale “Li mandano a combattere, muoiono per mano nemica e non li rimpatriano per dare loro degna sepoltura e neanche l’ultimo dai propri cari che non li rivedranno mai più, nemmeno da cadaveri: è lo stile del Cremlino e del suo Zar, Vladimir Putin, quello di abbandonare in Ucraina i corpi dei soldati morti. Sono stati ritrovati, a decine, all’interno di grandi sacchi bianchi: buttati uno sopra l’altro, all’interno dei vagoni freezer di un treno nelle vicinanze di Kiev. A mostrare questo scempio è stato in canale inglese di Al Jazeera che ha sviluppato un servizio dal titolo “il costo umano della guerra,,.È stato il capo dell’amministrazione militare regionale ucraino, OlegSinegubov, che su Telegram ha annunciato questi ritrovamenti. “Troviamo i loro corpi per le strade, nelle case, non sono stati nemmeno sepolti, li hanno lasciati nelle discariche. Quando si ritirano, non prendono i corpi dei loro soldati. Ciò testimonia ancora una volta la loro etica, i principi e le regole di guerra”
Per la precisione: l’esercito ucraino ha fatto sapere che dall’inizio dell’attacco di Mosca avrebbero perso la vita 25.650 soldati russi. Da Kiev parlano inoltre di 1.145 carri armati russi distrutti, 2.764 mezzi corazzati, 513 sistemi d’artiglieria e 185 lanciarazzi multipli. L’esercito russo avrebbe perso anche 12 navi, 199 aerei, 158 elicotteri, 1.970 veicoli e 377 droni. Sono però numeri non verificabili in modo indipendente.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano