“L’Ucraina non è più responsabile del trasporto del gas russo attraverso i territori ucraini sotto occupazione militare russa: si tratta di un terzo del volume totale del transito di gas verso l’Europa”. Lo fa sapere Naftogaz, la compagnia ucraina che gestisce i gasdotti d’interconnessione tra la Russia e l’Europa. Naftogaz ha inviato una lettera a Gazprom nella quale ha informato delle circostanze di “forza maggiore che rendono impossibile continuare il trasporto di gas attraverso il valico di Sokhranivka e la stazione di compressione Novopskov, che si trovano nel territorio occupato dai militari russi”. Dopo un avvio in rialzo, il prezzo del gas sul mercato europeo si muove per ora piuttosto calmo oscillando poco sotto quota 100 euro al Megawattora, non lontano dalle quotazioni della chiusura di ieri. Dopo che il gestore del sistema di trasporto in Ucraina ha annunciato che fermerà il transito dal punto di ingresso di Sokhranivka a causa delle azioni delle forze di occupazione russe, sulla piazza di Amsterdam di riferimento per l’Europa il metano, sempre molto volatile, scambia attorno ai 98 euro al Mwh, restando per ora al di sotto della soglia psicologica dei 100 euro superata in avvio di seduta. Nessun rallentamento nel sistema italiano sul fronte delle forniture di gas. E’ quanto si evince dati pubblicati sul sito di Snam. Al momento i flussi a Tarvisio sono in diminuzione rispetto a ieri ma sono compensati da maggior afflusso a Passo Gries (da Nord), grazie all’interconnessione delle reti e alle varie fonti di importazione. Il sistema è bilanciato, la domanda è soddisfatta; proseguono anche le iniezioni di gas in stoccaggio. (ANSA)
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