Forse non sa, Sala, che cosa vuol dire essere anziano, sopportare un quotidiano di rinunce, la miseria di una casa senza colori, l’incertezza per la sopravvivenza e quel trascorrere il tempo, sempre uguale, aspettando la luce del sole. E’ da criminali annullare quella settimana di sollievo al mare o in montagna ai vecchi, sì a quei vecchi con le rughe profonde di una vita di lavoro, a quei vecchi che sono la nostra Storia, la memoria di esperienze utili a tutti. Ma è successo: Sala, a causa di quel buco di bilancio, ha immediatamente tagliato al Welfare le risorse che servivano agli anziani non abbienti, per godere, appunto, di qualche giorno di sollievo.
Una previsione di tagli della spesa corrente pari a 49 milioni di euro per l’assessorato al Welfare, ossia un quarto dell’intero “buco”. Misura che è stata adottata proprio nel periodo dell’anno in cui il Comune era solito lanciare il bando. Dopo l’approvazione del Bilancio (31 maggio) si vedrà se sarà possibile riattivare il progetto, ma sarà tardi.
Mi chiedo di che cosa hanno discusso in quella famosa tre giorni dedicata al welfare, strombazzata da Bertolè come risolutiva di tanti problemi, naturalmente, dicono loro, in proiezione perché nel contingente, gli anziani continuano ad essere vittime.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano