Cittadini in rivolta a Milano contro i caravan dei rom. Dal Municipio quattro, ai Municipi otto, tre e sette è un fiorire di insediamenti abusivi. E i cittadini non ne possono proprio più. A fotografare la situazione è Libero. «Il giardino pubblico a due passi da casa mia è un dormitorio a cielo aperto», racconta al quotidiano un signore di Calvairate, un quartiere a Est di Milano. «Si appostano nel mezzo del marciapiede, fanno quello che vogliono e se la prendono con i passanti», dice un altro.
Gli abitanti del quartiere sono così esasperati che hanno anche affisso ai lampioni decine di cartelli che mettono in allerta gli automobilisti di passaggio. In uno di questi si legge: «Camping abusivo». E poi la beffa. Come se ciò non bastasse, in via Monte Cimone, il Comune ha aggiunto un led lampeggiante per segnalare l’inizio della “Area B”, che vieta l’accesso e la circolazione ai veicoli inquinanti.
Relaziona Il Secolo d’Italia «Da troppo tempo – scrive sulla sua pagina Fb, il consigliere comunale di FdI Francesco Rocca – diverse località della nostra città vengono utilizzate come camping abusivi per carovane di nomadi che sostano più di 48 ore e spesso si allontanano spontaneamente abbandonando rifiuti di ogni genere in strada. È il caso di via Rubattino e via Caduti di Marcinelle in Municipio tre, via Varsavia, via Monte Cimone e via Azzurri d’Italia in Municipio quattro, ad ovest della città, in Municipio sette, le carovane di nomadi con camper, roulotte, furgoni e auto di grossa cilindrata sono presenti in via Assiano e via Cusago, in Municipio otto al Gallaratese in viale De Gasperi ed in via Alassio. Situazioni mal gestite e tollerate da anni, proprio per questo abbiamo denunciato il problema in Consiglio comunale e presenteremo un’interrogazione in merito».
«A Milano la giunta si dichiara ecologista e ambientalista», dice poi a Libero Rocca, «eppure i mezzi guidati dai nomadi – sia automobili, sia roulotte – sono vecchi, di grossa cilindrata e inquinanti. Per loro, l’area B non esiste? Per non parlare della sporcizia che lasciano qua e là: ricevo continuamente segnalazioni di rifiuti di ogni genere abbandonati in strada, che Amsa è costretta a pulire, con spese onerose per la collettività».
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