“Mi sembra assurdo che il coordinatore scelto per il dibattito pubblico sullo stadio, Andrea Pillon, sia lo stesso che nel 2018 si è occupato del dibattito sulla riapertura dei Navigli. Tanto più che sappiamo bene che è andato a finire in nulla”. Lo ha detto ieri Luigi Corbani, presidente del Comitato Sì Meazza ed ex sindaco di Milano, durante l’assemblea che si è svolta al Cinema Anteo. “Inoltre sono esterrefatto dalla procedura di scelta del coordinatore: a chiamata e non tramite gara”, ha continuato Corbani, sottolineando anche che “si doveva designare un’altra figura ma solo a seguito di una delibera con un progetto concreto da parte del Consiglio o della Giunta. Perché ribadisco che il dibattito pubblico non si può fare sul nulla”.#dab
“A breve presenteremo un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale relativo alla delibera dirigenziale che ha stabilito il dibattito pubblico sullo stadio, per cui si vanno a spendere 245.500 euro di fondi comunali. Non c’è nessuna delibera del Consiglio comunale su questa spesa e intanto si è già scelto il coordinatore. Una cosa assurda”. Lo ha detto oggi Luigi Corbani, presidente del Comitato Sì Meazza contro l’abbattimento di San Siro ed ex sindaco di Milano, durante l’assemblea del Comitato che si è svolta al Cinema Anteo. Interpellato dai giornalisti su eventuali novità in merito al referendum contro l’abbattimento dello stadio, la cui prima tranche di firme è ancora al vaglio degli uffici tecnici del Comune, Corbani ha risposto che “non abbiamo ancora avuto notizie in merito. Invece di rispondere su quello hanno risposto con questo presunto dibattito pubblico. Nel caso di delibera esecutiva per l’abbattimento di San Siro chiederemo un referendum abrogativo. Scateneremo l’ira di Dio. Perché non è possibile cancellare tutti i simboli di Milano o svendere il patrimonio immobiliare della città”. Il presidente del Comitato Sì Meazza ha anche sottolineato che: “l’assenza dell’amministrazione comunale in questa vicenda è stata ed è spaventosa. A cominciare dal silenzio assoluto sull’argomento durante la campagna elettorale. Poi sono passate le elezioni e si è tornato a parlare di un progetto faraonico che non si può realizzare stando alla norme urbanistiche del Comune di Milano. Ma poi si sa che lo stadio di San Siro non può essere toccato fino alle Olimpiadi del 2026”. “Se Paolo Scaroni vuole il mini stadio lo faccia a Maccastorna”, ha poi aggiunto riferendosi all’idea espressa dal presidente del Milan sulla possibilità di un nuovo stadio anche al di fuori dei confini del Comune. Corbani ha anche auspicato “la costruzione di un altro stadio dedicato all’atletica leggera nell’area metropolitana di Milano”, un progetto nuovo che “guarderebbe finalmente al futuro della città. Invece di guardare sempre indietro alle solite operazioni edilizie per costruire l’ennesimo centro commerciale e gli ennesimi uffici. Tutte strutture in via di dismissione perché il centro commerciale viene superato dalle vendite online e gli uffici dallo smart working. Si tratta di una visione vecchia”.#dab
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