Lavoratori cercansi per il 58% delle imprese del terziario a Milano, Monza Brianza, Lodi che prevedono quest’anno di fare nuove assunzioni, ma i lavoratori non si trovano e così l’81% ha forti difficoltà nel reperire il personale. Motivo? Il 68% evidenzia il reddito di cittadinanza come causa dell’indisponibilità a farsi avanti.
È questo lo scenario decisamente non positivo che emerge dai dati dell’indagine di Confcommercio Milano, elaborati dall’Ufficio Studi con le risposte di 613 imprese (il 75% da Milano città e hinterland) che operano in prevalenza nei settori della ristorazione (29%), dei servizi (19%) del dettaglio non alimentare (17%) e della ricettività – accoglienza (7%) variamente distribuite come numero di occupati: il 60% fino a 5 addetti, il 37% da 6 a 49 addetti, il 3% dai 50 addetti in su.
“Nonostante guerra in Ucraina, caro energia, crescita dell’inflazione e calo dei consumi, la maggioranza delle imprese del terziario crede ancora nella ripresa e prevede di investire nel personale. Ma reddito di cittadinanza e mancanza di competenze – commenta Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – sono fra gli ostacoli più rilevanti allo sviluppo di nuova occupazione. Vanno riviste le politiche per il lavoro. Servono più formazione e incentivi maggiori per le imprese che assumono”.
CHI VUOLE ASSUMERE
La previsione di nuove assunzioni in questo 2022 è indicata in particolare nella ricettività-accoglienza (86%), nella ristorazione (74%) e nei servizi (71%). L’incremento degli occupati è stimato entro il 10% per il 72% del campione. Più alto della media per dettaglio non alimentare (79%), servizi (76%) e ricettività – accoglienza (75%), il 68% per la ristorazione.
DOVE NON SI TROVA PERSONALE
Se l’81% delle imprese che intendono assumere ha segnalato difficoltà nel reperire personale, i maggiori problemi di reperimento di nuovi addetti si registrano nella ricettività/accoglienza (95%), nei servizi (90%), nella ristorazione (88%).
LE FIGURE PIÙ RICHIESTE
Nella ristorazione camerieri e personale di sala (65%) poi cuochi e addetti alla cucina (52%). Nel dettaglio non alimentare commesse/i (72%) e addetti alle attività amministrative (22%). Nella ricettività receptionist/addetti all’accoglienza (65%), camerieri e personale di sala (54%), addetti alle pulizie (42%).
PERCHÈ NON SI TROVA PERSONALE
Il 68% delle imprese ha indicato, nei potenziali lavoratori, l’indisponibilità a lasciare il reddito di cittadinanza; il 66% l’indisponibilità a orari/giorni proposti; il 60% perché la retribuzione è giudicata troppo bassa e il 54% la mancanza di competenze di base di chi è alla ricerca di lavoro. (fonte Confcommercio Il Giornale)
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