A giugno 2021, un anno fa, le ricerche su Google per gli ecovillaggi sono quadruplicate (dati Google Trends) una vera e propria impennata che sembra destinata a ripetersi in vista dell’estate 2022. Lontano dal frastuono e dalla frenesia della città, immerso nel verde a stretto contatto con la natura e con gli altri esseri umani, in una comunità alternativa all’odierna società: no, non è un’utopia.
É un ecovillaggio, un luogo in cui più persone si riuniscono per vivere insieme seguendo i principi di sostenibilità, condivisione e partecipazione. Sempre più cercato, sempre più desiderato.
Si tratta di vere e proprie comunità ecologiche diffuse in tutto il mondo. Come riporta l’infografica “Cercando posti al green: gli ecovillaggi in Italia” realizzata da VIVI Energia, in Italia ce ne sono 45, di cui 29 già attive e iscritte al RIVE (Rete Italiana Villaggi Ecologici), il principale ente italiano che promuove i rapporti sinergici tra gli ecovillaggi e le associazioni di sostenibilità ambientale.
Questi villaggi ecologici sono distribuiti soprattutto al Nord e nel Centro Italia, dove si trovano rispettivamente il 48,9% e il 44,4% del totale. Fanalino di coda il Sud, con soli 3 ecovillaggi. A livello regionale, il gradino più alto del podio è occupato dalla Toscana, con ben 14 strutture. Seguono poi il Veneto e l’Emilia-Romagna, che contano rispettivamente 7 e 5 villaggi ecologici.
Il più esteso, invece, si trova in Piemonte, in provincia di Torino: è la Federazione di Comunità di Damanhur. Con i suoi 250 ettari in un raggio di 15 km e gli oltre 1000 abitanti, è uno degli ecovillaggi più grandi al mondo.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,