Degrado, Assoedilizia e Comitati: graffitismo vandalico inconcepibile e in aumento, necessario intervenire

Milano

Dal convegno “Graffiti a Milano: tra vandalismo (reato soglia) e Street Art”, tenutosi ieri, Assoedilizia e Coordinamento Comitati Milanesi lanciano un “Manifesto contro il degrado” con una particolare attenzione al “graffitismo vandalico” che, spiegano, “crea degrado e danni estetici, economici e ambientali, aumenta la percezione d’insicurezza, aliena il cittadino dalla propria via e dal proprio quartiere, ne riduce il controllo spontaneo di tutela del decoro della città facilitando l’aggiunta di altri tipi di degrado”. Secondo i promotori del Manifesto, “la crescita del fenomeno del graffitismo vandalico in Italia (fenomeno che ha radici lontane, risalendo ad oltre quarant’anni fa), tra il 2010 e il 2011 fu facilitata dall’uso del web e dei social che fornì grande visibilità a costo zero mantenendo l’anonimato. Negli anni successivi una sinergica collaborazione tra Procura, Polizia Locale, Avvocatura del Comune di Milano, ATM e Forze dell’Ordine, ne determinò un’evidente diminuzione; ma negli ultimi anni si osserva una certa recrudescenza del fenomeno, dovuta anche a minore attività di contenimento, ritardi dei processi e aumento dei casi di prescrizione. E’ ora indispensabile valutare cosa fare per affrontare un fenomeno complesso (che in gran parte riguarda persone molto giovani che scelgono forme trasgressive per esprimere il proprio ego) per affrontarlo in modo corretto, con un atteggiamento sociale su base educativa e collaborativa”, si legge nel documento che, spiegano Fabiola Minoletti e Salvatore Crapanzano, vicepresidente e presidente del Coordinamento Comitato Milanesi, elenca una serie di “principi, proposte, idee, per chiamare a raccolta più soggetti su un impegno comune sociale e civico che vuol essere stimolo a chi si sente solo e impotente di fronte ad un fenomeno complesso, ma che è da affrontare in modo corretto, con un atteggiamento collaborativo su base educativa e collaborativa”. “Per una Milano che non si arrende al degrado – concludono -, serve pulire con continuità per non aumentare la percezione d’insicurezza, ma serve anche sviluppare programmi di sensibilizzazione, educazione e informazione improntando ogni azione a finalità pedagogiche e sociali e non meramente repressive o punitive”.

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