Una cittadina preoccupata scrive all’Assessora Grandi: ma come scegliete le aziende che si occupano del verde?

Milano

Oggi ho mandato questa lettera alla nostra assessora “verde”.

Distinta Assessora

Elena Grandi

Vorrei renderle noto che come cittadina milanese (che aveva parecchie aspettative sulla gestione del verde pubblico), sono parecchio delusa, se non preoccupata, di quello che vedo in giro per la città.

Le porto alcuni esempi che spero abbia la pazienza di leggere.

Il 23 giugno ai giardini della Resistenza di via Tabacchi veniva impiantata la siepe di Viburno intorno alla nuova area giochi, il giorno dopo all’incrocio con via Castelbarco venivano impiantate rose nella rotonda.

Immagino sia a conoscenza del fatto che le piante hanno dei periodi precisi in cui vanno messe a dimora, e sono la primavera e l’autunno.

Gli operatori invece questa cosa la ignorano, inoltre per aggravare la situazione c’è l’allarme siccità.

Ancora, le potature dei grandi alberi che ci donano freso e ossigeno si possono definire CAPITOZZATURE a tutti gli effetti, cioè modalità di intervento che possono portare la pianta a gravi ammaloramenti che ne decretano la morte, rendendole ancora più pericolose in caso di maltempo.

Sono rimasta in proposito basita dall’intervento sulla storica, gloriosa quercia di piazza 24 Maggio, scempiata, nonostante fosse sorretta da una piramide di putrelle di acciaio che sosterrebbero un treno sin corsa!

Osservo tra l’altro che la pianta è recintata e non insiste su luoghi di passaggio. Si legge sul cartello che fosse a fine vita (sigh!) in quanto avrebbe un fungo, in realtà non ha mai dato segni visibili di sofferenza, anche ora, così conciata continua a emettere foglie sane e a dare ampi segnali di vita, i funghi si curano, le potature potevano essere praticate in modo meno invasivo!

Sopravvissuta a due guerre mondiali non ha potuto superare la vostra amministrazione ”GREEN”.

Vedo decine e decine di alberelli stenti, secchi, morti, sparsi nei vari parchi e nelle vie della città, sono alcuni dei famosi nuovi impianti di FORESTAMI, piantumazioni degli ultimi anni, piante abbandonate al loro destino, una volte messe a dimora.

Oltre allo sconforto, mi chiedo perché i cittadini debbano anche pagare questi interventi.

Mi chiedo come vengono scelte le aziende che si occupano della gestione del verde.

Mi chiedo chi li controlla.

Ho qualche competenza in questo ambito, e penso che il verde non sia da trattare come la decorazione del parchetto urbano per pigliarsi qualche voto in più dai milanesi, ma una PRIORITA’ assoluta per migliorare l’ambiente che è costantemente messo in pericolo dall’agire in modo dissennato o incurante in primis da chi dovrebbe occuparsene.

cordiali saluti

Francesca Zoboli

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