“Come donna, politico e madre non posso che provare schifo per quello che la Milano di Sala è diventata. E che questi cartelloni, affissi in centro a Milano, incarnano alla perfezione: uomini nudi, abbracciati e coperti da borse da donna. Il Gay Pride è passato e ha lasciato queste pubblicità come la risacca sulla spiaggia. A differenza della risacca, però, a Milano questo è vietato”, lo scrive in una nota Roberta Perrone, portavoce del Movimento Nazionale.
“Ma esattamente come per l’iscrizione anagrafica degli orfani comprati dalle coppie gay, il Sindaco pare non voler far rispettare la legge. – continua la Perrone – Il comma 6 dell’articolo 4 del Regolamento Comunale sulle Affissioni Pubblicitarie dichiara: L’autorizzazione è negata nei casi di divieto previsti dal presente regolamento per violazione dei criteri di collocamento individuati o per contrasto con il decoro, l’ornato urbano e l’estetica cittadina. E se alla maggioranza del Comune fosse sfuggito, la pornografia esposta alla vista dei bambini rientra ancora in tale definizione. Nei prossimi giorni – conclude – mi attiverò in tutte le sedi per rimuovere questa ferita infetta nella carne della capitale morale d’Italia. E per una volta, non mi sto riferendo a Sala”.
Roberta Perrone
Portavoce Movimento Nazionale
Milano
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