Il centrodestra è in netto vantaggio, i primi sondaggi elettorali parlano chiaro: è tracollo per la sinistra.
A poco meno di due mesi dalle elezioni politiche, a distanza di quasi cinque anni dall’ultima volta, cominciano i primi sondaggi elettorali dell’informazione. Un dato su tutti è rilevante: salvo suicidi casalinghi, il centrodestra italiano rimane in netto vantaggio rispetto alla compagine opposta. Secondo i nuovi sondaggi di Sky tg24, Fratelli d’Italia conduce al 23,8 per cento, in vantaggio di oltre un punto sul Partito Democratico di Enrico Letta. Rimane, comunque, un testa a testa tra i due partiti, che vedono distaccare di quasi dieci punti percentuali la terza compagine, la Lega di Matteo Salvini, al 13,4, in calo di quattro punti rispetto alle politiche del 2018.
Segue, poi, la contrapposizione tra Movimento 5 Stelle e Forza Italia. I sondaggi di Swg, per La7, registrano brutti contraccolpi sia per il Carroccio che per Berlusconi, rispettivamente al 12,4 ed al 7,1 per cento. Rimane a poco più del 10, invece, il partito di Grillo, anche se c’è il rischio concreto che possa scendere sotto la doppia cifra, come certifica il 9,8 per cento espresso dai sondaggi di Sky. Si tratterrebbe del più grande flop della storia repubblicana, considerando che i pentastellati uscivano primo movimento del Paese dalle scorse elezioni. Nel giro di soli quattro anni, i 5 Stelle hanno perso più venti punti percentuali, passando circa dal 33 al 10 per cento.
Sondaggi da incubo
Questione più spinosa è, invece, il consenso delle rispettive coalizioni. Il sondaggio di Sky rimane tra i primi a testare risultati diversi, a seconda delle alleanze: il centrodestra può assicurarsi una percentuale del 45 per centro, contro il 36,3 di Pd e centristi (Azione, piùEuropa, Italia Viva, Insieme per il Futuro, Articolo 1 e Sinistra Italiana). Al contrario, se Letta dovesse concorrere insieme a Giuseppe Conte, ecco che la coalizione si bloccherebbe al 34 per cento, addirittura quattordici punti in meno rispetto alla coalizione di destra. E ancora, se i centristi dovessero presentarsi autonomamente, potranno contare su un consenso che gira attorno all’11 per cento. Nelle ultime ore, il leader di Azione ha proposto la formazione di un “Patto Repubblicano”, aperto solo alle forze che non hanno fatto cadere il governo Draghi. Quest’ultima pare essere la soluzione maggiormente plausibile: centristi e Partito Democratico insieme, a fronteggiare destra e 5 Stelle, tenuto conto anche delle percentuali appena esaminate.
Al di là di ogni ipotesi, rimangono comunque sondaggi da incubo per il lato sinistro italiano. Secondo le voci riservate, che circolano nel Nazareno, anche nell’eventuale alternativa in cui Calenda e grillini si presentassero autonomamente alle elezioni, il Pd potrebbe ottenere solo tra i 19 e i 21 collegi dei 147 disponibili alla Camera, oltre a 11 su 74 al Senato. Di conseguenza, la destra non può solo ambire all’85 per cento dei collegi uninominali, ma anche a quasi il 60 per cento degli scranni parlamentari. Tutto è nelle mani di Salvini, Meloni e Berlusconi. Undici anni dopo dall’ultimo governo di centrodestra.
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