“Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno aperto la campagna elettorale del Terzo Polo a Milano lanciando una sfida indiretta al sindaco Beppe Sala. Anche la scelta della location non è sembrata proprio casuale: il Superstudio di via Tortona 27, dove il primo cittadino della città meneghina, appena quattro anni fa, aveva lanciato la mostra sulla Smart City della Milano. Quella che sarebbe stata creativa e sostenibile. Ma si tratta anche di un luogo chiave della Fashion Week. Quello che Renzi e Calenda stanno cercando di contendere a Sala, per farla breve, è il medesimo terreno socio-elettorale: quella parte di popolazione che ha sposato una visione progressista del capoluogo lombardo e che non intende rinunciarci. Volendo semplificare con una definizione sempreverde: i salotti radical chic. (osserva Il Giornale)
E la sala scoppia di presenze, le stoccate a Letta e PD non mancano “«Il 25 dobbiamo salvare il Paese. Da una parte c’è la destra populista, dall’altra la sinistra cresciuta a niet e dinieghi: o facciamo un bel risultato o il Paese va in difficoltà», ha premesso Renzi. Poi, come da prassi ormai consolidata, la staffilata: «È un uomo a cui va tutta la simpatia umana, perché ha avuto una estate difficile: Letta. Ha detto, chi vota Calenda vota per la Meloni. Capisco che sono mesi complessi per Enrico, ma gli faccio un tutorial: chi vota per la destra vota Meloni e Salvini. Chi vota per il Terzo polo vota per Calenda e Renzi. Chi vota a sinistra vota Letta e Di Maio, questo è il dramma di cui non si sono resi conto», ha chiosato.
Sala sta con Letta, si chiede da che parte vuole andare il terzo polo, non si presenta alla manifestazione, scarica anche Maran dichiarando che Milano è ben rappresentata nelle candidature e si sofferma a spiegare come il ‘modello Milano’ non sia impossibile da replicare…”Porterò una visione che oggi non vedo emergere abbastanza anche e soprattutto dalle altre parti politiche di un futuro che è basato su sviluppi urbanistici o di grandi opere collegati a sistemi di mobilità pubblica e verde – ha continuato il primo cittadino -. Un nuovo disegno contemporaneo della città che può essere anche del Paese è qualcosa che credo serva. Vorrei portare un contributo di fiducia partendo da Milano”.
Fanatismo ideologico? Risponde Letta alla Festa dell’Unità “Da Milano parte la riscossa, riusciremo a invertire quello che oggi dicono i sondaggi. Forza per queste tre settimane, andiamo a vincere! Viva Milano, viva il Pd”..”Faremo questa campagna con messaggi molto concreti, con la nostra capacità di fare, motivo per il quale ho chiamato a Roma la vostra mitica segretaria Roggiani… A Milano c’è uno tra i Pd più forti d’Italia, grazie al lavoro intelligente, in cui siete riusciti a parlare con le persone, casa per casa. Cosa che dovremo fare anche a livello nazionale, usando il “metodo MIlano”, consapevoli della missione che abbiamo. Perché se non rovesciamo il tavolo e cambiamo il destino che sembra già scritto, consegneremo l’Italia al governo più di destra dal ’75”.
Insomma Milano esempio indiscusso. Al lettore i commenti.