Se lo dice lui…Perché le parole di Sala oggi vorrebbero avere il peso di quelle di un leader nazionale del Pd, dettare tempi per le scelte fondamentali per le prossime regionali e, se vogliamo interpretare il tono, rivelano anche un certa paura per il flop. Il fatto che preoccupa in questo momento è la priorità della ricerca di un nuovo segretario del partito, quando le urgenze sono altre.
– “Fra pochi mesi avremo una nuova segreteria del PD. La nona in quindici anni. Con una progressione che può insidiare il turnover record di allenatori della mia Inter: quattordici in quindici anni. Nel centrodestra invece ci sono gli stessi vertici di Forza Italia, della Lega e di Fratelli d’Italia rispettivamente dal 1994, dal 2013 e dal 2014. La politica è in apparente movimento continuo, ma nella realtà è gattopardesca. Per cambiare veramente non basta sostituire un segretario con un altro o un’altra, peraltro secondo una scansione che sta ormai diventando una brutta tradizione (composizione delle liste elettorali, sconfitta, dimissioni del segretario che quelle liste ha composto). C’è un problema, è più profondo, l’abbiamo capito tutti. E io aggiungo che ci sono delle urgenze vere, certamente più sentite dai cittadini rispetto alla corsa a candidarsi a guidare il PD”: così il sindaco Giuseppe Sala, in un passaggio di un post su Instagram, torna sul futuro congresso del Pd dopo la il risultato elettorale.
Ed è una condanna alla liturgia obsoleta che il PD mantiene, senza proporre alcun contenuto innovativo. E se lo dice lui…
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano