Dal 6 al 9 ottobre a Pantelleria “Il Piatto del Parco”

Food & Wine

“IL PIATTO DEL PARCO: Parco cuore di un Mediterraneo sostenibile”è la kermesse organizzata dall’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria,  che dal 6 al 9 ottobre vedrà la perla nera del Mediterraneo palcoscenico di una iniziativa inserita nell’ambito del più ampio progetto “COLTIVIAMO IL PARCO”, finanziato dalla Regione Siciliana e finalizzato alla valorizzazione dei prodotti agricoli identitari.  Un gioco di squadra che vedrà produttori e ristoratori panteschi diventare protagonisti nella valorizzazione delle produzioni locali sostenibili a km0.

Pantelleria è l’isola più amata dalle celebrità di tutto il mondo per la sua natura intatta e prorompente in ogni angolo: dalle rocce a picco sul mare ai boschi in montagna da dove si ammirano tramonti straordinari; paesaggi che hanno affascinato letterati come Truman Capote e Gabriele Garcia Marquez. Tanti attori, musicisti e personaggi dello sport e della politica hanno comprato casa oppure hanno iniziato a produrre vino, come Carole Bouquet.  Poi c’è re Giorgio (Armani – ndr) che ha eletto l’isola a suo luogo del cuore.

Ottobre nell’isola siciliana, così vicina all’Africa, è un mese straordinario: dimenticate i piumini e gli stivali, qui ancora si va al mare e ci si abbronza come a luglio! E senza uscire dall’Italia, gustando piatti della cucina siciliana e pantesca e bevendo vini di grande livello.

Solo visitando l’isola oltre l’estate, concedendosi tempi lenti, se ne può cogliere l’essenza: questi terreni complessi e nello stesso tempo unicisfidano la natura, i muretti a secco di origine araba che ne caratterizzano il paesaggio, sono costruiti dai contadini per proteggere le viti di Zibibbo,dalla violenza del vento che soffia senza sosta come un respiro ribelle e profondo. Ma questa terra arida e selvaggia oggi è guardata con grande interesse dagli appassionati di vino: il Passito di Pantelleria DOC resta il vino di punta del territorio ma si fanno largo spumanti elaborati con uva zibibbo in purezza così come i vini fermi ben interpretati nelle etichette di Cantina Basile, di Pellegrino, di Donnafugata e di De Bartoli.

“Questa prima edizione del Piatto del Parco nasce grazie alla collaborazione con l’Assessorato Regionale all’Agricoltura – dichiara Sonia Anelli, direttrice del Parco Nazionale Isola di Pantelleria – ed ha l’obiettivo di valorizzare l’identità culturale della tradizione pantesca, i prodotti dell’isola che stimolano l’inventiva e la creatività di chef e ristoratori”.

Sarà una competizione amichevole tra alcuni dei ristoranti più noti dell’isola che cucineranno dei piatti con i prodotti a km0 delle aziende del territorio: La Favarottainsieme all’Azienda Agricola Denny Almanza per capperi e origano; il ristorante Il tramonto con la Cooperativa produttori Capperi e la Cantina Basile per il vino Passito; il ristorante Scruscio e l’azienda Crusco, di Andrea Blandino, coraggioso  produttore di grano vulcanico, che sta facendo un lavoro enorme di salvaguardia della diversità agricola nell’isola, recuperando le vecchie varietà e rimettendo a coltura terreni abbandonati.

A dare un giudizio critico delle portate sarà una commissione di esperti

del settore agroalimentare composta daGaetano Scarcella e Liborio Bivona, dell’Unione regionale cuochi siciliani; il giornalista Giorgio Lazzari di Italia a Tavola; Anna Martano, gastronoma, scrittrice e giornalista; Rosario Giunta, Esperto Assaggiatore 2° livelloONAV, Questore Accademia Italiana Gastronomia e Gastrosofia, Food&WineBlogger; Emilia Disclafani – esperta turismo di qualità einternazionalizzazione dei prodotti enogastronomici; Elena IlariaBarbara Conti, blogger Giallo Zafferano.

“Valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico di Pantelleria è senza dubbio il mio obiettivo principale – spiega Salvatore Bottaro, chef del ristorante Scruscio – la costante ricerca dell’eccellenza non può che passare da una profonda e minuziosa conoscenza del proprio territorio. Ad esempio un ingrediente che prediligo per i miei piatti sono gli anemoni di mare. Penso che la bellezza oggi si nasconda dietro la riscoperta dello spontaneo e del selvatico, in ingredienti della tradizione scomparsi troppo in fretta dalla memoria di chi li custodiva.  Questi eventi sono importanti non soltanto per il turismo territoriale ma anche per alcune professioni come quelle legate alla ristorazione stagionale. Essere chef a Pantelleria risente certamente di qualche limite, più importante, sicuramente la brevità della stagione estiva, perché in un periodo così corto è difficile selezionare e formare un team coeso. Altro importante limite è dato dal difficile reperimento di molte materie prime, ma che grazie alla natura e la carica dirompente di quest’isola riusciamo ad attenuare”.

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