Buona domenica amici sportivi, riprende il cammino con la 9a giornata, che propone 3 anticipi di indubbio interesse. Spicca ovviamente il duello tra Milan e Juventus a S.Siro, anticipato dal confronto di Reggio Emilia tra Sassuolo e Inter, e in serata dall’esordio di Stankovic sulla panchina della Samp, che a Bologna incontra i rossoblu di Thiago Motta.
Calcio d’inizio alle 15 per Sassuolo-Inter, partita crocevia per i nerazzurri che non possono permettersi di perdere altro terreno nei confronti della coppia capolista, Napoli e Atalanta. E centrano l’obiettivo con una gara accorta anche se non brillante, ma soprattutto danno chiari segni di ripresa soprattutto nel reparto arretrato che, a prescindere dal gol subito, sembra aver serrato le file rispetto alle recenti prestazioni. La squadra allenata da S. Inzaghi torna a vincere (2-1) dopo quattro sconfitte in otto giornate e uno dei peggiori inizi di campionato negli ultimi dieci anni. Il risultato al Mapei Stadium, a distanza di quasi due anni, ci fa pensare che questo match potrebbe davvero essere il punto di svolta della stagione della Beneamata, come avvenuto nella stagione dell’ultimo scudetto nerazzurro. Onana convince e salva il risultato in almeno un paio di occasioni, Dzeko è mattatore (45′, e 75′) con una doppietta da bomber di razza che trascina i nerazzurri un po’ più su in classifica, a 15 punti, scavalcando lo stesso Sassuolo e nuovamente anche la Juventus, visto il risultato del big match a San Siro. Un solo accenno di sbando a metà del secondo tempo, quando Frattesi al 60′ approfitta di una distrazione della difesa e rischia di gelare per l’ennesima volta i nerazzurri da situazione di vantaggio. È un’Inter ancora un po’ incostante e sprecona, specialmente in Lautaro, ancora a digiuno, ma questa vittoria dà un’iniezione di fiducia non da poco alla formazione di mister Inzaghi, dopo il colpaccio in Champions contro il Barcellona. Situazione opposta a quella che, fino ad una settimana prima, sembrava quella di una squadra che aveva smarrito l’identità, e non solo quella.
E veniamo al match clou della giornata, quel Milan-Juventus che i rossoneri di Pioli attendevano per vendicare la sconfitta bruciante in Champions, ad opera del Chelsea, e che alla Juventus doveva servire per ristabilire una continuità di risultati dopo il successo di mercoledì, contro il Maccabi Haifa. Hanno avuto ampiamente ragione i rossoneri, al termine di una partita che semmai ha rimesso nuovamente in discussione sia il tecnico bianconero Allegri, sia lo stesso assetto di una squadra che non sembra affatto in grado di competere con una formazione come quella di Pioli, meglio attrezzata sia sul piano fisico che su quello tecnico e agonistico, avendo poi in attacco anche un giocatore come Leao che in questo momento fa davvero la differenza. Il giovane portoghese ha sfoggiato ancora una volta doti non comuni sulla corsa, sulla prestanza atletica, ma anche classe e tecnica non indifferenti. Decisive le reti di Tomori al 46′ su calcio d’angolo, (con proteste bianconere) e di Brahim Diaz al 54′ in contropiede, quando Vlahovic commette il medesimo errore già costato caro all’Inter, ovvero il passaggio in orizzontale nei pressi della propria area. La formazione di Allegri in trasferta non riesce ancora a sbloccarsi e ora resta già indietro nella corsa scudetto, a -7 dal trittico Milan, Napoli e Atalanta, ma con ogni probabilità a -10 dalla vetta, in caso di vittoria di almeno una di queste ultime. È un successo a tratti storico per il tecnico rossonero Pioli, che non era ancora riuscito a vincere uno scontro diretto con Allegri nelle 19 precedenti partite. Eppure per i primi venti minuti del match la Juventus appariva più convinta, capace di crearsi tre occasioni, ma passata in svantaggio è sembrata smarrirsi di fronte all’incedere milanista, con pressione costante che le impedisce di imbastire azioni ragionate in profondità. Ad inizio ripresa, il raddoppio sullo svarione di Vlahovic è il colpo di grazia, poi i rossoneri passeggiano sul velluto, guidati dalle fiammate incontenibili di Rafa Leao: questa volta la stella portoghese non entra a referto, né alla casella reti né a quella assist, ma colpisce due legni nel primo tempo. È lui l’uomo che spacca la partita.
Chiude la serata degli anticipi il match tra Bologna e Sampdoria, con l’esordio sulla panchina blucerchiata di Stankovic, uno degli uomini del triplete dell’Inter 2010, liberatosi dalla precedente esperienza con la Stella Rossa di Belgrado. E combinazione vuole che sulla panchina avversaria trovi un altro protagonista, compagno di squadra in quell’Inter: Thiago Motta, scontato l’abbraccio in finale tra i due. Partita combattuta, sostanzialmente corretta tranne qualche scaramuccia nel finale, guardacaso ancora tra due ex nerazzurri, Medel (Bologna) e Murillo (Samp).
Il derby delle squadre più in crisi del campionato, non va oltre l’1-1, con un gol per tempo: prima Dominguez al 32′ e poi Djuricic al 72′ su gaffe della difesa felsinea. Dejan Stankovic parte così con un punto alla guida dei blucerchiati, grossa occasione sprecata per il Bologna dell’altro ex Thiago Motta, ricoperto dai fischi dopo il 90′.
Riassumendo questi 3 risultati del sabato, emerge che oggi, citando Allegri, sembra più ovvio riferirsi agli umori dei tecnici delle due milanesi che al cognome di quello della Juventus, ma il campionato è soltanto ad un quarto del suo percorso e c’è il tempo per tentare un ritorno in corsa. Non però con le condizioni attuali dei bianconeri e delle squadre che stanno davanti alla Juventus, specie il Napoli e lo stesso Milan, sicuramente su un altro livello sul piano della condizione psicofisica, e non di meno sui numeri in classifica.
E’ tutto per quanto riguarda gli anticipi, grazie per l’attenzione e arrivederci a domani, per i commenti sulle restanti partite in calendario oggi.