Camera di commercio: “Per comprare casa a Milano in media 6.167 euro al mq sul nuovo, +5,7 per cento in un anno”

Milano

In media valgono 6.167 euro al mq gli immobili nuovi a Milano al primo semestre 2022 e crescono in un anno di 5,7 per cento (5.836 euro al mq era il valore al primo semestre 2021). Era di 5.210 il dato pre – Covid a fine 2019. In particolare, in centro i prezzi medi si attestano a  10.672 euro al mq, nel settore nord  4.944 euro al mq, nel settore  Est 5.139 euro al mq, nel settore sud 4.437 euro al mq, nel settore ovest di 5.645  euro al mq. Sono questi i dati di sintesi che emergono dalla “Rilevazione dei prezzi degli Immobili della Città Metropolitana di Milano” sul primo semestre 2022, realizzata da Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, grazie ai contributi della Commissione di rilevazione composta dalle principali Associazioni di Categoria ed Ordini Professionali del settore: Fimaa Milano Lodi Monza e Brianza (Confcommercio Milano), Assimpredil Ance, Fiaip Milano, Anama Milano (Confesercenti). Per quanto riguarda le zone con i prezzi degli immobili più elevati, al primo posto Spiga – Montenapoleone: €/m² 13.300 al primo semestre 2022, rispetto a 12.950 al primo semestre 2021, +2,7 per cento; segue Vittorio Emanuele – S.Babila con 12.650 rispetto a 12.425, +1,8 per cento; quindi Diaz – Duomo – Scala con 12.200 rispetto a 11.875, +2,7 per cento. Troviamo poi Parco Castello con 11.550 rispetto a 11 mila, +5 per cento; Brera con 11.250 rispetto a 10.725, +4,9 per cento; Cairoli – Cordusio con 10.900 rispetto a 10.625, +2,6 per cento; Venezia – Monforte con 9.850  rispetto a 9.425.  + 4,5 per cento. Crescono i prezzi soprattutto a nord Milano, + 10,8 per cento nell’area rispetto al +5,7 per cento medio in città. In particolare: crescono Padova – Palmanova con 3.600 rispetto a 2.925, + 23,1 per cento; Lagosta – Stazione Garibaldi con 6.150 rispetto a 5.200, +18,3 per cento; Salomone – Bonfadini con 3.200 euro al mq al secondo semestre rispetto a 2.725 del primo semestre, +17,4 per cento; Fulvio Testi – Cà Granda con 3.825 rispetto a 3.275, +16,8 per cento.

“La Camera di commercio, attraverso questa rilevazione, offre una descrizione di Milano, a partire dal mercato immobiliare, che diventa sempre più centrale per lo sviluppo futuro della città”, spiega Vincenzo Albanese, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. “Non si ferma la domanda, non solo da parte di chi a Milano vive e lavora, ma anche degli stranieri, che scommettono sulla città. Si tratta di uno scenario in rapida evoluzione, in una logica di crescente smart living e smart working, che culmina in una nuova ricerca di qualità della vita. Per questo sono centrali i nuovi progetti di ampia portata, che stanno dando un nuovo aspetto alla città e che vedono al centro lo sviluppo di una dimensione green, un’attenzione crescente a salute e benessere. Si sviluppano nuovi quartieri intorno ad una crescente rete di collegamenti interna e interurbana, a partire dalla linea 5 della metropolitana. Certamente Milano presenta un mercato più vivace rispetto alle altre realtà, grazie ai numerosi progetti in essere, quali la rigenerazione degli ex scali e gli interventi legati alle Olimpiadi 2026. Questa fase storica è caratterizzata da emergenze internazionali, incertezze, a partire dai costi energetici, che avranno conseguenze determinanti sul mercato immobiliare, sull’economia, sulla vita dei cittadini”. “Milano – sottolinea Beatrice Zanolini, Direttore FIMAA Milano Lodi Monza e Brianza – si conferma meta molto ambita e il mercato resta vivace con prezzi alti e molta domanda ancora inevasa. Tuttavia molti fattori rendono difficile fare previsioni e gli investitori sono più attendisti. Penso alle nuove esigenze abitative e lavorative derivanti dalla pandemia che condizionano le scelte; ai problemi causati dal conflitto in corso, incluso il fabbisogno energetico che penalizzerà molto anche il mercato delle locazioni per l’incidenza delle spese condominiali; ai tassi dei mutui in aumento; all’inflazione, normalmente amica dell’immobiliare, che può condizionare però molto le locazioni commerciali per attività già precarie per il caro bollette; ai bonus ancora oggetto di valutazione per le modalità di utilizzo; all’aumento delle materie prime e all’allungamento oggettivo dei tempi di consegna delle forniture con pesanti conseguenze per i cantieri”.

“Per le stesse motivazioni del mercato immobiliare delle vendite – evidenzia Sara Frizza, Presidente Provinciale Fiaip Milano – rimane premiante ed economicamente interessante il mercato della locazione. Anche qui i valori dei canoni sono in aumento, nonostante il poco prodotto disponibile che ha come conseguenza trattative velocissime. L’unica nota negativa della filiera è da addebitare alla burocrazia legata al mercato della compravendita, talvolta inutile e ripetitiva, che è il principale ostacolo all’andamento delle compravendite, e più precisamente l’accesso agli atti per reperire i documenti ha tempi commercialmente e tecnicamente inaccettabili per un Paese come l’Italia del 2022, soprattutto se paragonato a qualsiasi altro mercato in un mondo digitalizzato e veloce. Mutui, altra nota leggermente negativa, più che per i tassi in ascesa, per i tempi che le banche impiegano per istituire le pratiche di mutuo rallentando e talvolta bloccando le trattative, al punto che molti clienti, che ricordo nella stragrande maggioranza sono privati, non accettano più offerte con clausole sospensive per la concessione di un mutuo”.

Emanuele Barbera, Consigliere Anama Milano annuncia però che “il mercato sta dando segni di rallentamento sulle trattative dell’usato evidenziando una maggiore prudenza da parte degli acquirenti che sono molto condizionati da tre elementi: difficoltà di vendere il proprio immobile per acquistare un nuovo appartamento più grande; aumento dei tassi di interesse con minor disponibilità da parte delle banche; incertezza generata dalla crisi di lavoro e dall’aumento dei costi. Premesso questo, Milano con la vendita del prodotto nuovo è ancora competitiva e capace di attirare capitali e investitori da tutto il territorio italiano e Internazionale, anche se molte giovani coppie stanno iniziando a guardare con molto interesse l’Hinterland o altre piccole città ben collegate con Milano dove è possibile comprare immobili di nuova costruzione a prezzi assolutamente più competitivi e più facilmente finanziabili”.”Nel primo semestre 2022 il mercato residenziale del nuovo conferma il trend positivo delle vendite, oltre a un contenuto rialzo dei prezzi in alcuni ambiti della città oggetto di significativi interventi di rigenerazione urbana o di particolare attrattività urbana. La stessa tendenza sembra cominciare ad emergere anche in alcune realtà della cintura milanese. Questi dati e queste tendenze dovranno però essere oggetto di attenzione specifica nel secondo semestre e comunque nel prossimo futuro, alla luce delle pesanti ripercussioni che il settore edilizio e quello dello sviluppo immobiliare stanno subendo, anche dal punto di vista di una possibile contrazione della domanda, a causa dello spropositato aumento dei prezzi delle materie prime e semilavorate, dei ritardi nell’approvvigionamento delle forniture e soprattutto del fenomeno inflattivo e del rialzo dei prezzi dei mutui”, conclude Gabriele Bisio, vicepresidente Assimpredil Ance

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