Affitti a Milano: i prezzi per zone (Fino a 1400 euro per un monolocale in Brera!)

Milano

Il capoluogo lombardo è sempre più caro: tre locali a San Babila costano 4.500 euro. Ma anche in periferia non va meglio, come sottolineano i dati dell’Ufficio studi di Tecnocasa. Inflazione, recessione e aumento dei tassi d’interesse dei mutui: ecco le cause.

Dai 400 euro al mese per un monolocale al Ponte Lambro fino ai 4.500 per tre locali in zona San Babila passando per i 4.000 (sempre trilocale) di Porta Vittoria: gli affitti a Milano si alzano a causa dell’inflazione crescente e della minaccia della recessione.

Lo si legge sul Corriere che ha elaborato i dati aggiornati al primo semestre del 2022 dall’Ufficio Studi di Tecnocasa, relativi a 125 microzone della città. Alcune cifre: in media 700 euro per un monolocale, 900 per un bilocale e 1.200 per un trilocale. Dipende ovviamente dalle zone. Nella centrale Brera, per esempio, un monolocale arriva a costare 1.400 euro.

Ecco alcune delle zone più care. A San Babila, Brera e Palestro per un monolocale si spendono 1400 euro, per un trilocale 4500. Segue Porta Nuova, con prezzi che variano da 1300 a 4000 a seconda della grandezza della casa. Poi Garibaldi-Moscova, da 1300 a 3500, e Sempione, da 1200 a 3500. Si scende a 1000 euro per un monolocale a Ticinese o a City Life.

Fra quelle invece più economiche spicca il Ponte Lambro con 400 euro al mese per un monolocale e 700 per un trilocale. C’è poi Villapizzone con una variazione di prezzi fra i 400 e i 750. Seguono Padova – Crescenzago (500 – 800) e Baggio – Muggiano (500 per monolocale, 875 per tre locali).

Parte del problema sta nell’aumento del costo della vita – secondo l’Istat è salito dell’8,1% – che induce i proprietari con cedolare secca a chiedere una cifra elevata fin da subito. Il sistema consiste infatti in un prelievo del 21% e l’impossibilità di alzare l’affitto per gli otto anni successivi. Con l’inflazione in salita, chi mette in affitto un’abitazione parte con un prezzo già alto in modo da rifarsi sul mercato.

C’è poi un aumento della domanda, dato che accedere a un mutuo per comprare casa è diventato più difficile: si sono impennati i tassi, che in un anno hanno reso necessario spendere, per una rata mensile, tra il 40 e il 50% in più. Cercare una soluzione in affitto diventa perciò spesso l’unica strada percorribile.

L’Agenzia delle entrate ha individuato a Milano 39.297 abitazioni locate con contratto ordinario della durata di otto anni, mentre quelli concordati – da cinque – sono poco più di 2mila.

Aumentati anche i costi per i fuorisede, studenti o lavoratori: secondo una ricerca di Immobiliare.it i prezzi delle stanze singole sono aumentati di 11 punti percentuali rispetto al 2021, mentre un posto letto in doppia costa il 9% in meno (234 euro).

E tra le città prese in esame la vetta è conquistata proprio da Milano, la più cara d’Italia: il prezzo di una singola in agosto arriva a toccare quota 620 euro, in rialzo del 20% rispetto allo scorso anno e dell’8,2% rispetto al periodo pre-pandemia.

Come se non bastasse, sono diminuite le case disponibili per l’affitto di lungo termine. I proprietari preferiscono, dove possibile, affittare solo per periodi più limitati e – se la zona è ben servita – tendono a favorire i soggiorni turistici .

Sky Tg24

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