Chi segue gli sviluppi del fiorente settore dei prodotti a base di cannabis avrà certamente notato la crescente offerta di semi autofiorenti di varietà differenti e di altri simili articoli venduti ormai da un gran numero di negozi specializzati.
Un aspetto interessante di questi articoli è legato al fatto che gli studi nutrizionali effettuati su di essi sembrano evidenziare come possano essere sfruttati anche come alimenti, anzi come ‘superalimenti’.
Quando parliamo di “superalimenti” intendiamo alimenti naturali con un valore nutrizionale “eccezionale” in parte dimostrato anche dalle recenti ricerche effettuate in merito.
Di norma contengono elevate quantità di nutrienti, antiossidanti, enzimi, minerali, vitamine, fibre, oligoelementi, acidi grassi essenziali, aminoacidi essenziali, proteine, ecc., offrendo a chi ne fa uso molte virtù dietetiche e persino medicinali.
Ma quali sono le caratteristiche che, secondo alcuni, rendono la cannabis un superalimento?
In primis, visto l’argomento, è bene sottolineare come gli alimenti a base di canapa siano sicuri per l’organismo poiché non contengono al loro interno sostanze di natura psico-attiva.
Grazie al loro contenuto, tendono a caratterizzarsi in primo luogo per il loro gusto particolare, ma anche per la ricchezza di preziosi nutrienti utili per l’organismo tipico appunto di questa categoria.
Il fatto che i semi di canapa possano essere consumati in varie forme dà origine a un’ampia varietà di prodotti: dai tè e caffè alle farine, ai mieli, agli oli o ai semi e ai dolci diventando di fatto un ingrediente capace di fornire varietà alla dieta classica, anche per coloro che ne affrontano una vegetariana o vegana.
Nota bene: il consumo alimentare di questi prodotti è consentito in vari Paesi europei e non, ma non in Italia. In questo momento, il Bel Paese permette l’acquisto di semi di cannabis solo a scopo collezionistico e di preservazione delle genetiche.
Il rapporto tra semi di canapa e proteine
Chiarito dunque come questo alimento sia completamente estraneo all’associazione cannabis/effetto psicoattivo, è bene sottolineare come la canapa sia una delle migliori fonti di proteine complete ed il motivo è che, alla pari dei semi di chia e della quinoa, contiene al suo interno l’intero spettro di tutti gli aminoacidi essenziali.
Tra le sue virtù rientra poi il fatto che i semi di cannabis contengono anche buone dosi di grassi omega, magnesio, calcio, ferro e zinco risultando peraltro perfettamente assorbibili, quindi ottimi per la salute dell’intestino.
Ma qual è dunque il loro valore nutrizionale in termini strettamente quantitativi?
Per ogni cucchiaio di semi di canapa, ovvero 15 grammi, l’assunzione garantirebbe:
- 0,7 grammi di carboidrati;
- 0,7 grammi di grassi saturi;
- 0,6 grammi di fibre;
- 4,7 grammi di proteine;
- 89 kcal di energia;
- 0 grammi di sale;
- 7,3 grammi di grassi;
- 0,2 grammi di zuccheri.
Oltre a tutti gli acidi grassi sani, alle vitamine e ai minerali, i semi di canapa contengono anche una buona quantità di antiossidanti ed enzimi, tra cui la lecitina che svolge un ruolo importante per la salute del fegato, stimolando il naturale processo di depurazione dell’organismo. Sono poi ricchi di alfa, beta e gamma globulina, una sostanza che aiuta a rafforzare il nostro sistema immunitario e a sostituire i tessuti danneggiati con nuovi tessuti.
Oggi che la qualità delle proteine animali disponibili nel cibo è secondo molti in forte declino a causa dell’uso di ormoni, fertilizzanti artificiali e di un’alimentazione squilibrata, anche gli sportivi che desiderano una dieta ricca di proteine per costruire muscoli e resistenza, trovano in questo alimento un’ottima integrazione alla loro dieta.
Non solo semi di cannabis: anche in Italia arrivano gli “edibles”
Uno dei modi più semplici per assumere cannabidiolo è attraverso il cibo. Gli edibili di CBD, indicati anche con il termine inglese “CBD edibles”, rappresentano quindi un importante player del mercato.
Ma cos’è il cannabidiolo?
Si tratta di una sostanza presente nella pianta di cannabis e a dispetto di quanto accadeva in passato, dato il suo non essere psicoattiva, questa sostanza è ad oggi completamente legale da acquistare e utilizzare in molti Stati, tra cui i Paesi Bassi e il Belgio.
L’uso del CBD pertanto non altera in alcun modo lo status psico fisico né l’umore, e questo è valido anche nel caso degli edibles.
Questo tipo di alimento ad oggi pare essere l’ultima moda tra i prodotti a base di CBD per via del gusto particolare. Questi hanno talvolta un piacevole aroma di cannabis di una varietà ben nota da chi ne distingue il gusto e si trovano in commercio in varie forme, come caramelle, snack, dolci e via dicendo.
Il loro status legale in alcuni Paesi dell’UE (tra i quali l’Italia) è ancora poco chiaro, ma, vista l’apertura dell’Unione Europea nei confronti del CBD, dimostrata anche dalla recente decisione della Corte di Giustizia in merito al caso Kanavape, è probabile che le riserve nei confronti degli edibles siano destinate a venir meno nel prossimo futuro.
In conclusione
In questo articolo abbiamo mostrato quali sono le proprietà dei prodotti commestibili a base di cannabis, che siano semi o i noti edibles che stanno riscuotendo così tanta popolarità negli ultimi anni.
Il presente contenuto vuole essere una semplice illustrazione del panorama attuale, indipendentemente dalla effettiva possibilità di consumare questi alimenti nei vari Paesi europei. Questo perché, nonostante in Italia, come accennato in precedenza, non sia ancora possibile, tali prodotti costituiscono un’interessante opzione alimentare grazie alle loro proprietà nutrizionali.
Un’eventuale apertura legislativa da parte dell’Italia potrebbe far sì che i semi di cannabis, venduti a scopo collezionistico da numerose aziende come il noto eCommerce Sensoryseeds, possano rappresentare un’importante risorsa anche per la nutrizione.
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