La proposta nomina del ben noto “Giggino”Di Maio, quale inviato Rappresentante dell’UE presso i Paesi del Golfo Persico (in quanto preselezionato dai “competenti uffici” della burocrazia di Bruxelles in una rosa di quattro nominativi, fra i quali gli altri tre [apparentemente per ora scartati] presentano dati di qualifiche professionali sideralmente superiori a quelle del ben noto “Giggino” nostrano) altro non sarebbe che un malaugurato risultato della sommatoria di due, di molto più gravi ed incombenti disastri, cui l’Italia, volente o nolente, si trova oggi a far fronte. L’uno, il da tempo crescente stato di impasse disfunzionale del sistema istituzionale della politica italiana; l’altro, il contestuale palesarsi, in forma progressiva dell’inutilità dannosa dell’attuale, gigantesca burocrazia europea, che fa dell’UE, quale è oggi, una organizzazione priva dei basilari requisiti giuridico-istituzionali per una sua propria soggettività politica nel contesto internazionale (…altro che i vagheggiati stati uniti d’Europa…sogno perduto…), di cui i Paesi suoi membri avrebbero invece un essenziale bisogno! Il problema pertanto e purtroppo, va ben oltre l’infausta, suddetta circostanza del ben noto “Giggino, che risulterebbe essere solamente un ennesimo, deprecabile segnale fornitoci dal corrotto degrado della burocrazia di Bruxelles, al cui vertice di mero alto-funzionariato (di tutti gli stati-membri) sta la Commissione Europea, la cui attuale Presidente proprio deve ai pochi voti parlamentari a suo favore a Strasburgo dati dal Movimento 5 Stelle che fu di Di Maio la sua elezione a tale incarico… , parrebbe con la debita riconoscenza … (Quanto all’”ottimo ed alieno Draghi”, non più oggi in carica, non gli si può certo imputare in tale caso un eventuale “silenzio-assenso” per tale proposta scelta di nomina, perché i reali fatti della storia paiono palesare, viceversa, un debito di riconoscenza da parte proprio di “Giggino” verso di lui … e certamente non il contrario)!
In particolare per quanto concerne il nostro ex-Ministro per gli Affari Esteri, la sua imperizia dovuta a materiale carenza di specifica preparazione professionale a tale assai rilevante ruolo operativo sulla scena internazionale, ha pure contribuito, nei fatti, a causare situazioni oggettivamente a sfavore del ns. Paese con relative infelici e non facilmente rimediabili conseguenze. Di questo specificatamente ed unitamente all’incombente disastro dell’UE (dalla quale non serve in realtà uscire, perché non c’è già più, ma che va invece totalmente rifondata per servire il bene comune dei cittadini di tutti gli stati di essa membri) , si parla in due miei recentissimamente pubblicati saggi di attualità storico-politica.
Antonio Belloni
(Autore di: “Che estate! E mo, che facciamo?” https://youtu.be/eBg1tg1Bsls ; e “L’”Italia” La Guerra! La Paura Un Futuro?” https://youtu.be/AWDqW8X4Nh4 )
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