“La situazione in via Cagni ha oltrepassato il limite. Questa mattina (ieri ndr) i colleghi del III Reparto Mobile sono stati aggrediti prima con sputi ed oggetti e di seguito, per ripristinare la calma durante la ressa, con calci e pugni. Praticamente una polveriera che sta per scoppiare. I richiedenti sono costretti a rimanere al gelo per notti intere per sperare di poter essere ricevuti negli uffici per la richiesta d’asilo. Se poi la gestione delle file fuori via Cagni si lascia in mano alla criminalità, come denunciato nei servizi televisivi, è normale che prima o poi la situazione degeneri e, cosa probabile, anche drammaticamente, considerato che stamattina sono stati trovati dei coltelli per terra dopo la rissa”. Lo dichiara la segreteria provincia del Sap, Sindacato Autonomo di Polizia, che ‘denuncia lo scenario che quotidianamente si presenta di fronte la Caserma del Reparto Mobile della Polizia di Stato, sede anche dell’ufficio immigrazione, dove ogni notte si accampano centinaia di richiedenti asilo politico’. “L’accoglienza in un paese civile non è sostenibile per un unico soggetto istituzionale ma è evidente che serve il contributo anche delle istituzioni comunali”, aggiunge il Sap. L’ufficio relazioni sindacali della Questura ha fatto sapere che “nei prossimi giorni si terrà un tavolo congiunto in Prefettura con Questura, Comune e forse terzo settore per l’implementazione di un piano che intende intervenire per mitigare il problema”.
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