Esodo di civili dalla città meridionale di Kherson bombardata notte e giorno dall’esercito russo dopo che si è ritirato dalla città l’11 novembre scorso. I media internazionali riferiscono di file di auto, camion, furgoni diretti verso la periferia. Ieri sera il capo dell’amministrazione militare della città Halyna Luhova ha affermato che negli ultimi sette giorni Kherson è stata colpita dai missili russi per 80 volte, provocando 16 morti nel capoluogo e 32 in tutta la regione. Gli attacchi hanno colpito anche quartieri più densamente popolati provocando incendi e distruzioni, oltre ai danneggiamenti delle reti elettriche e idriche. “La Santa Sede e il Papa in persona sono sempre stati disponibili dall’inizio della guerra e finora non c’è stata una risposta concreta. Nonostante ciò la Santa Sede rimane sempre a disposizione. E se fosse opportuno e necessario di offrire e mettere a disposizione questi ambienti, come abbiamo fatto storicamente anche nel passato, il Santo Padre lo accoglierebbe molto positivamente se una domanda viene dalle due parti con tutte le buone intenzioni e con uno spirito di cercare la pace, il dialogo e la fine della guerra”. Lo dice mons. Paul Richard Gallagher, ‘ministro’ degli Esteri vaticano in un’intervista ai telegiornali Mediaset. Il ritmo delle operazioni lungo la linea del fronte in Ucraina è rallentato negli ultimi giorni a causa del peggioramento delle condizioni meteorologiche, ma è probabile che riprenda nelle prossime settimane con il calo delle temperature e il congelamento del terreno in tutto il teatro: lo scrive nel suo rapporto odierno sull’Ucraina l’Istituto americano per lo studio della guerra (Isw). Secondo i rapporti ucraini e russi provenienti dalle aree critiche del fronte nell’Ucraina orientale e meridionale – tra cui Svatove, Bakhmut e Vugledar – le operazioni su entrambi i lati sono attualmente ostacolate da forti piogge e fango, affermano gli esperti dell’istituto. Tuttavia, la prevista diminuzione della temperatura in tutta l’Ucraina la prossima settimana porterà probabilmente al congelamento del terreno e accelererà il ritmo delle ostilità, poiché la mobilità di entrambe le parti aumenterà. Non è noto, sottolinea l’Isw, se entrambe le parti si stiano attivamente preparando a riprendere le operazioni offensive o controffensive, ma i fattori meteorologici che hanno impedito tali operazioni inizieranno ad allentarsi.
La Russia sta preparando la prossima “mobilitazione” segreta per rafforzare le sue truppe al fronte nella guerra contro l’Ucraina: lo scrive lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine in un post pubblicato su Facebook, come riporta Unian. La cosiddetta “mobilitazione” dovrebbe essere effettuata sia in Russia, sia nei territori occupati dell’Ucraina. “Nella Federazione Russa e nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina, sono in corso i preparativi per condurre, dal 10 dicembre di quest’anno, la prossima ondata di mobilitazione segreta nei ranghi delle forze di occupazione russe”, afferma lo Stato Maggiore. Intanto, Mosca continua a raggruppare le truppe per rafforzare le sue divisioni e unità nelle direzioni di Lyman, Avdiivka e Novopavlivka. Nella giornata di ieri, le unità ucraine hanno respinto gli attacchi russi nelle aree degli insediamenti di Stelmakhivka nella regione di Lugansk e di Bilogorivka, Marinka, Spirne e Verkhniokamyanske nel Donetsk. Almeno cinque civili sono morti e altri quattro sono rimasti feriti durante i bombardamenti di ieri delle forze russe nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’Amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, come riporta Ukrinform. “Il 26 novembre i russi hanno ucciso cinque civili nella regione di Donetsk: tre a Ridkodub, uno a Chasiv Yar e uno a Bakhmut – ha scritto Kyrylenko -. Altre quattro persone nella regione sono rimaste ferite”. Al momento, ha aggiunto il governatore, è impossibile stabilire il numero esatto delle vittime a Mariupol e Volnovakha. Le forze russe hanno sparato due missili contro un’infrastruttura del settore dei trasporti a Kryvyi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk, nell’Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko, come riporta Ukrinform. “Kryvyi Rih è stata colpita. Due missili russi hanno colpito una infrastruttura dei trasporti”, ha scritto Reznichenko, che ha parlato di danni.
L’amministrazione militare della città di Kiev ha riferito che l’elettricità, l’acqua, il riscaldamento e le comunicazioni sono state quasi completamente ripristinate nella capitale e che i lavori di riparazione della rete elettrica sono nella fase finale. Scrive la stessa amministrazione su Telegram. Secondo le autorità, da questa mattina la maggior parte dei residenti della città non solo ha l’elettricità, ma non ci sono neanche interruzioni di emergenza e di stabilizzazione: “Tutto grazie alla fornitura elettrica ripristinata e stabile e al basso consumo di elettricità da parte degli abbonati. Stessa situazione per l’approvvigionamento idrico, il riscaldamento e le comunicazioni: tutto funziona normalmente. Sono probabili solo emergenze locali”. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha inviato un telegramma di condoglianze alla moglie del ministro degli Esteri bielorusso, Vladimir Makei, deceduto ieri: lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Mosca, come riporta la Tass. “Il ministro degli Esteri russo S. V. Lavrov ha inviato un telegramma alla moglie del suo omologo con le condoglianze a tutti i suoi parenti più stretti”, ha affermato il ministero. Il viaggio di lavoro del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a Minsk, previsto per oggi e domani, è stato rinviato in seguito alla morte ieri del ministro degli Esteri Bielorusso Vladimir Makei: lo ha annunciato il ministero degli Esteri russo. Lo riporta la Tass. Lavrov avrebbe dovuto incontrare Makei domani. Lavrov, ha inviato un telegramma di condoglianze alla moglie di Makei. E’ salito a 851 il numero dei bambini rimasti feriti dall’inizio della guerra in Ucraina: lo rende noto la Procura generale di Kiev aggiungendo che il bilancio dei minorenni uccisi è rimasto invariato a quota 440. Lo riporta Ukrinform. “Fino alla mattina del 27 novembre 2022, oltre 1.291 bambini sono stati colpiti in Ucraina a causa dell’aggressione armata della Federazione Russa. Secondo le informazioni ufficiali delle Procure dei minori, 440 bambini sono stati uccisi e più di 851 sono stati feriti”, ha scritto la Procura generale su Telegram. (ANSA)
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