II governo della sinistra: sei anni di Sala e Pd, sei anni di rincari.

Milano

Mezzi pubblici, Area B, Ztl. E  i parcheggi a pagamento, dal 2011, sono aumentati di oltre il 200%

S’è presa quasi l’abitudine a ricevere stangate. Venti centesimi di qua, un euro di là, una ztl lassù, un centinaio di strisce blu laggiù. A Milano, la Milano a misura di influencer, patinata e tutta ciclabili e monopattini, da sei anni a questa parte diluviano rincari. Il Beppe Sala bis è identico al Beppe Sala 1: fare al meglio ciò che la sinistra sa fare meglio -tassare i cittadini – è un imperativo rispettato alla lettera. Metropolitane, tram, filobus, Area B, strisce blu, autovelox, zone a traffico limitato. Ogni scusa è buona per infilare le mani nelle tasche dei milanesi (e non solo).

E’ un viaggio infinito quello che dal 2016 a oggi ha costellato la metropoli di ritocchi verso l’alto che hanno alleggerito -e stanno continuando a farlo -i portafogli delle famiglie. Prendiamo il biglietto Atm, giusto per fare l’esempio più plastico della politica finto-green che da una parte fa la guerra alle auto e dall’ altra vessa chi sceglie di seguire i dettami della mobilità sostenibile. Bene, anzi male: Sala il ticket per salire sui mezzi pubblici lo ha alzato ben due volte . Era il luglio 2019 quando ci fu il primo rincaro da 1,50 a 2 euro -e il 9 gennaio prossimo ci sarà il secondo -da 2 a 2,20 euro il biglietto, da 7 a 7,60 il giornaliero, da 12 a 13 il “tre giorni” e da 18 a 19,50 il carnet da dieci corse -: una doppietta rapidissima che ha messo il punto esclamativo sul rialzo a 1,50 firmato dall’ ex sindaco arancione Giuliano Pisapia.

Col centrodestra, per intenderci, un viaggio in metro costava appena un euro. E gli adeguamenti Istat non possono certo essere la pezza utile per ogni stagione. Anche perch è, da fine gennaio, Atm taglierà anche il 3 per cento delle corse di autobus e tram per il caro energia. Poi c’e AreaB, idea tutta di Beppe Sala. Partita nel febbraio del 2019 per mettere fuori gioco i mezzi benzina Euro 0 e i diesel fino a Euro 3 sul 72 per cento del territorio comunale, dallo scorso ottobre ha allentato le maglie vietando l’accesso a Milano agli Euro 1 e 2 benzina e agli Euro 4 e 5 diesel. Una mannaia sulla testa di quasi mezzo milione di persone tra la città e l’hinterland (di cui lo stesso Sala è sindaco nell’ambito di Città Metropolitana). E sarà sempre peggio, visto che nel 2025 verranno messi al bando i veicoli Euro 3 benzina e gli Euro 6 diesel. Nel 2028 sarà la volta degli Euro 4 benzina e nel 2030 degli Euro 6D Temp ed Euro 6 D. Ma in questi ultimi due casi ci auguriamo che non ci sia più l’ecologismo sfrenato a guidare le scelte di Palazzo Marino. Chissà.

E Area C? Rumors di palazzo dicono che potrebbe aumentare l’anno prossimo: sai, sono dieci anni che il pass costa cinque. Un capitolo a parte lo meritano le strisce blu. Che siano un cavallo di battaglia di Pd e compagni è fuori discussione, visto e considerato che dal 2011 (ultimo anno di centrodestra a Milano) a oggi gli stalli a pagamento sono aumentati di oltre il 200 per cento, passando da 35.213 a 106.206. La cerchia filoviaria (da 21.625 a 31.284) e quella extra-filoviaria (da 5.408 a 68.077) le zone più colpite.

Ma non è solo una questione di quantità, bensì di qualità. Era il 2017 quando Sala, da poco sindaco, dava il via libera ai ritocchi, rigorosamente all’insù, delle tariffe: all’interno della Cerchia dei Bastioni si passava da due euro all’ora per le prime due ore e tre euro nelle successive a tre euro all’ora per le prime due ore e 4,50 euro per le ore successive, tutti i giorni dalle 8 alle 19; tra la Cerchia dei Bastioni e la cerchia Filotranviaria si passava da 1,20 euro all’ora a due euro; all’esterno della cerchia Filotranviaria si passava da 0,80 euro all’ora a 1,20 euro all’ora. Con l’anno che verrà, inoltre, è praticamente certo l’ampliamento della fascia oraria nella quale si sarà obbligati a versare l’obolo nelle casse del Comune di Milano. Le strisce blu oltre il percorso delle linee 90 e 91, infatti, saranno da pagare anche il pomeriggio e non solo la mattina. Per non dimenticare le ztl (dai 113.925 metri quadrati del 2011 ai 137.565 metri quadrati attuali) -con la firma di Sala persino nell’estrema periferia del Corvetto (via Scrivia e via Don Bosco) -e gli autovelox “macchine da soldi” -con il record di viale Fulvio Testi (47.705 multe nei primi sei mesi del 2022) -. E attenzione ai rincari post elettorali: dagli impianti sportivi alle mense, il rischio mattanza è dietro l’angolo. (Libero Quotidiano)

1 thought on “II governo della sinistra: sei anni di Sala e Pd, sei anni di rincari.

  1. Per incentivare l’uso di mezzi pubblici: aumentate tariffa atm

    Per aumentare le vendite auto: vietate auto usate diesel 5

    Grazie Sala, la vita a Milano è sempre più salata.

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