L’Associazione Radicale Cazzavillan è per Fontana Presidente

Lombardia

Pubblichiamo la dichiarazione di Gianni Rubagotti, segretario della Associazione per l’Iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan” e Francesco Monelli, tesoriere.

Come Associazione per l’Iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan” invitiamo a votare Attilio Fontana come Presidente della Regione Lombardia.

Siamo d’accordo con Michele Usuelli quando dice che queste elezioni non saranno regionali ma sanitarie, cioè si deciderà sul modello di sanità nella nostra Regione. Proprio per questo non siamo d’accordo con il suo appoggio a Piefrancesco Majorino che mentre il governo Conte-Arcuri mandava in Calabria un commissario alla sanità che sosteneva che per infettarsi col covid “servono 15 minuti con la lingua in bocca” e che “le mascherine non servono a un cazzo” chiedeva lo stesso trattamento per la Lombardia.

Marco Pannella, che Usuelli dovrebbe conoscere bene, parlava da tempo di divorzio fra scienza e politica. Questo divorzio durante la pandemia di covid è diventato una guerra senza quartiere.

Dai verbali desecretati (perché il governo appoggiato dai 5 stelle che si erano presi l’impegno di “aprire il parlamento come una scatoletta di tonno” invece non li aveva resi subito pubblici) emerge un quadro impietoso della catastrofe della gestione dell’epidemia di covid.

Il 23 gennaio 2020, la task force raccomandava al governo di controllare tutti i voli dalla Cina e tre giorni dopo, di controllare la temperatura a tutti i passeggeri provenienti da quel paese1. Il Presidente del Consiglio Conte ha invece deciso di bloccare quei voli e non un acerrimo nemico ma il consulente del governo Walter Ricciardi ha dichiarato “non è una misura solida a livello scientifico, lo è invece il controllo di tutti coloro che tornano dalla Cina, indifferentemente dalla nazionalità”2

E ovviamente un errore sul traffico aereo non può che impattare su una regione con 3 aeroporti internazionali come la nostra che, guardacaso, è stata la più colpita.

Ma il governo Conte non solo non ha saputo adempiere al suo compito costituzionale di gestire le pandemie e ha visto le sue forze politiche ribaltare tutte le responsabilità alla Regione Lombardia ma con il ministro Bonafede ha gestito il covid nelle carceri in maniera tale che avrebbe scandalizzato perfino il regime degli ayatollah iraniani, che stanno dimostrando di non essere proprio mammole.

Mentre Teheran liberava 70.000 detenuti per prevenire focolai di covid nelle sue carceri il ministro Bonafede3, con l’assenso del PD, seguiva la linea Travaglio per cui le carceri erano sicure perché chiuse, come se agenti penitenziari ed educatori non entrassero e uscissero dalle stesse.

Ricordiamo a questo proposito la disperazione dei detenuti che li portò a salire sul tetto del carcere di San Vittore.

Chissà se si ricorderà questo nell’incontro programmato con Pierfrancesco Majorino sulle carceri nella sede della Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano lunedì prossimo. E cosa ne avrebbe pensato Enzo Tortora.

Questo significa che la Regione non abbia mai sbagliato? Tutt’altro, per esempio ha sbagliato a chiamare una delegazione cinese per essere aiutata invece che farla venire da Taiwan. Ma la presidenza Fontana ha cambiato rotta sul covid arrivando ora a essere da guida in Europa con Bertolaso che ha indicato la linea del controllo di chi arriva dalla Cina. Non del blocco ma del controllo.

Per salutare le primule di Arcuri sono dovuti cambiare governo e maggioranza.

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