L’episodio plateale di tre ragazzi a Roma e il successivo “avvertimento” che colpiranno ancora riportano di attualità il tema del graffitismo nelle grandi città, dalla capitale nazionale a quella economica. Nasce il “graffitismo di protesta per l’ambiente”. A Milano in dicembre sulla facciata del Teatro alla Scala, a Roma su Palazzo Madama e poi Parigi su Palazzo Matignon in gennaio
Il blitz di tre giovani ambientalisti che hanno riempito di segni arancioni Palazzo Madama e la minaccia (“Colpiremo ancora i palazzi del potere”) ha riportato in primo piano il tema dei graffiti su edifici storici e di pregio architettonico. Solo due giorni dopo, un nuovo episodio si è verificato a Parigi: alcuni attivisti hanno lanciato della vernice arancione sulla facciata di palazzo Matignon. Anche Milano è a rischio. Nasce infatti il nuovo fenomeno del “graffitismo di protesta per l’ambiente”. D’altra parte il tema graffiti è uno dei più caldi nella capitale italiana dell’economia, strettamente legato al decoro e alla sicurezza. Considerando che, secondo Assoedilizia, non basterebbero 100 milioni di euro per ripulire Milano.
Il gesto di Roma è stato volutamente plateale. Come quelli di Milano contro il Teatro alla Scala e di Parigi ai danni della sede del Governo francese. I video dei blitz hanno fatto il giro di tutti i principali media e delle piattaforme social.
Si tratta di “gesti di disobbedienza civile”, come li hanno definiti gli ambientalisti di “Ultima Generazione”, ma ce ne sono molti altri che vengono compiuti con il volto coperto, rendendo quindi irriconoscibili, nonostante le telecamere, i responsabili.
«Pensare di intraprendere uno scontro diretto con chi imbratta i muri – sottolinea Marco Amico, fondatore di DoctorWall – o blindare le città con forze dell’ordine e transenne rischia di rivelarsi una guerra senza vincitori. Secondo noi occorre agire su diversi fronti, anche in base alle situazioni, partendo dalla prevenzione. In alcuni casi si tratta di puro vandalismo. In altri di protesta fine a se stessa. In altri ancora, come nell’episodio al Senato, di azioni plateali di protesta sulle quali la cittadinanza è divisa tra i colpevolisti assoluti e chi, invece, trova una giustificazione sui principi valoriali alla base della contestazione. Al di là di questo – prosegue Amico – occorre tenere presente la realtà dei fatti, considerando che solo a Milano ci sono almeno 1300 writer. E la stima è sicuramente per difetto, perché occorre aggiungere quelli che agiscono sporadicamente. Forse il problema va affrontato con un approccio diverso e innovativo, anche con un patto pubblico privato, perché le grandi città sono sotto gli occhi del mondo intero».
About
DoctorWall è una società costituita nel 2015 con l’ambizione di risolvere definitivamente il problema dei graffiti a Milano. Fin dalla sua fondazione ha scelto un approccio etico al problema, concentrandosi sulla rimozione dei graffiti più che sul contrasto ai writers e mettendosi a disposizione della collettività milanese con tecniche di pulizia efficaci ed eco compatibili. DoctorWall si propone, nell’ambito degli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Agenda ONU 2030, di lasciare un impatto positivo sulla società.
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