Sono andati ad autodenunciarsi come persone socialmente pericolose alla Questura di Milano diversi manifestanti che questa mattina davanti al tribunale hanno partecipato al presidio di solidarietà per Simone Ficicchia, l’attivista di Ultima Generazione per cui oggi in udienza il pm ha chiesto un anno di sorveglianza.
“Siamo qui per autodenunciarci come cittadini e attivisti. Riteniamo sia giusto ricevere lo stesso trattamento di Simone, considerato che lottiamo per le stesse cause per avere lo stesso futuro”, ha detto una delle attiviste che si è autodenunciata. Un’azione, spiegano da Ultima Generazione, ispirata al “Jail in” dei movimenti nonviolenti di Martin Luther King e Gandhi. “Se Simone è un criminale, allora siamo tutti criminali. Se lo Stato decide di reprimere un 20enne preoccupato, continuando indisturbato a condannarci a un pianeta invivibile, allora dovrà fare lo stesso con chi lotta al suo fianco” hanno spiegato tenendo in mano” copia delle denunce e dei provvedimenti emessi dalla polizia durante azioni nonviolente”. (ANSA).
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