Dopo la batosta elettorale chi ha votato il Partito Democratico si aspettava una reazione immediata, ma tutto è stato rinviato di sei mesi. La scelta del nuovo leader è slittata all’anno nuovo lasciando increduli gli elettori dem, con Enrico Letta che sta provando ad accelerare il passo. Come riferisce La Stampa l’attuale segretario Pd si sente però sconsolato: “Quanto è difficile, stavolta. In alcuni momenti temo che il partito possa implodere e non tenere fino a marzo… È il periodo più brutto della mia vita”.
E nei sondaggi, rispetto al risultato del 25 settembre, c’è stato un calo di tre punti percentuali, con il sorpasso del Movimento 5 Stelle: un crollo importante in un mese e mezzo e se si arriva a marzo così… “Letta è quasi soffocato dal peso di una sconfitta alle elezioni che sente oltremodo sua” l’analisi di Federico Geremicca sul quotidiano piemontese, che segnala il comportamento da avvoltoi degli altri leader politici che puntano sulla crisi del Pd per guadagnare consenso.
“Vorrebbe una campagna congressuale all’altezza della crisi che investe il partito (e il Paese) ma non sembra aver grande voglia di tornare in battaglia. Molte cose lo hanno deluso nei giorni successivi al voto, ed altre lo stanno sorprendendo adesso. I capannelli tra capicorrente. Certe candidature del tutto inattese. E le divisioni, ancora, tra ex comunisti ed ex democristiani, storie politiche esaurite trent’anni fa. I soliti giochini, insomma. La ricorrente tentazione di decidere nelle segrete stanze, perché va bene le primarie, ma intanto mettiamoci d’accordo su chi le deve vincere…” il resto della ricostruzione del giornalista sui tormenti di Enrico Letta, con una corsa tra tanti, troppi nomi pronti a sostituirlo. (Il Tempo)
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