di Egidia Bruno e Alberto Saibene
Rosella è la storia di una ragazza di un paese del Sud Italia che si trasferisce a Milano negli anni del boom. Come milioni di persone è attratta dalle possibilità di lavoro, dal mito della grande città e, nel suo caso, anche dalla volontà di sottrarsi a una condizione femminile che si perpetua da secoli. In fondo parte perché partono tutti e ad attenderla ci sono parenti emigrati prima di lei. I periodici ritorni di Rosella al paese mettono in evidenza una continua contrapposizione tra Nord e Sud. La sua storia personale si intreccia con la storia di una nazione, nel periodo che va dagli anni Sessanta agli inizi degli anni Novanta: piazza Fontana, la legge sul divorzio, il terremoto in Irpinia.
La Bruno e Saibene sono coetanei e in questo lavoro affrontano anche il proprio passato: crescere in un Paese che i mass-media stavano unificando, in cui settentrionali e meridionali avevano per la prima volta l’occasione di conoscersi, ma in cui le diffidenze verso l’altro erano ancora molto forti. Storie del passato che valgono ancora oggi. Alberto Saibene lavora in campo culturale da quasi trent’anni in diverse forme. Saggista (L’Italia di Adriano Olivetti, Edizioni di Comunità, 2017; Il Paese più bello del mondo -Il FAI e la sfida per un’Italia migliore-, Utet, 2019), regista cinematografico (La ragazza Carla, 2015, tratto dal poema di Elio Pagliarani), editore (fondatore di Humboldtbooks nel 2012), autore di documentari di divulgazione culturale, curatore di mostre in Italia e all’estero. Sua ultima pubblicazione “Milano fine Novecento, Storie, luoghi e personaggi di una città che non c’è più, ed. Casagrande)
Egidia Bruno, attrice, autrice e regista. Lucana di nascita, vive a Milano. Ha vinto il premio M. Troisi col racconto, “La mascula”, (Colonnese Ed.), diventato un monologo con la regia di Enzo Jannacci. Con “W l’Italia.it … Noi non sapevamo”, (Rubbettino Ed.), ha vinto il Premio Internazionale Teresa Pomodoro. Suoi recenti lavori: “No tu no, omaggio a Enzo Jannacci”; “Cunti di Casa” e “Ne veryu – Non ci credo, K.S. Stanislavskij”. Per Matera Capitale 2019 e Rai Radio 3, è l’interprete di “Mille anni: l’inizio”, tratto dal romanzo Premio Campiello “Mille anni che sto qui” di Mariolina Venezia. Insieme a Vincenzo Vecchione è autrice del progetto TRACKS, performance poetica digitale in presenza, online e in VR. Dal 2008 insegna recitazione al Mat (Movimento Artistico Ticinese) di Lugano. durata spettacolo: 70 minuti
ORARI: spettacolo ore 20 – PREZZI: da 10 € a 18 €
INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI uffici: 02.36590120 / 122 | biglietteria 02 45388221 biglietteria@teatrogerolamo.it – info@teatrogerolamo.it – www.teatrogerolamo.it
TEATRO GEROLAMO
Piazza Cesare Beccaria 8
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.