Sala e la sua idea onirica di Milano e di futuro: manca la centralità dell’uomo

Milano

E’ doveroso conoscere la disamina del voto regionale e di quello, nello specifico, milanese, per constatare la protervia e la supponenza di Sala la cui visione onirica è improntata all’imitazione di altre città europee, con altre problematiche, che decisamente parla a una fascia di privilegiati che identifica il futuro con un’ideologia ambientalista a prescindere. Manca l’uomo. L’uomo che vuole vivere dignitosamente e non sopravvivere, le sue esigenze primarie, il suo essere persona membro di una collettività

Ecco il pistolotto di Sala “Milano costituisce da sempre, ma di più nell’ultimo decennio, una proposta politica in sé e questa proposta politica guarda al futuro”. Lo ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo podcast quotidiano commentando l’esito delle elezioni regionali in Lombardia che hanno visto il vantaggio, in controtendenza, del centrosinistra nella sua città. “Se le forze conservatrici propongono un modello che fa arretrare la vita di chiunque verso i lidi del passato noi non siamo così. Milano, come tante città europee, sembra proporre una vocazione ad affrontare i nodi del nostro presente: rivoluzione energetica e ambientale, sviluppo dei diritti, sviluppo economico giusto. Si assiste quindi a questo strano fenomeno per cui sono le grandi città a esprimere una proposta politica più forte di quella avanzata dai partiti” ha osservato Sala.

“Un po’ in tutto il mondo si verifica questo paradosso, le grandi città vivono problemi di sostenibilità, diritti, mobilità, urbanistica, a cui solo il progresso sembra dare risposta e cercano costantemente soluzioni alle necessità che avanzano dalla cittadinanza”, ha ribadito. “Stiamo però attenti ad una cosa: oggi una società che sia dentro il cuore dei problemi del nostro tempo esprime una duplice necessità: c’è bisogno che le cose funzionino e c’è bisogno che i diritti all’equità si allarghino e coinvolgano l’intera popolazione. Se si è bravi a esprimere una visione politica alta, ma poi non si riesce a far funzionare le cose non si ottiene il consenso dei cittadini e d’altro canto il solo presentarsi come quelli del fare senza ideali politici non può piacere agli abitanti di una città evoluta”.

Alle elezioni regionali in Lombardia “la coalizione di centrosinistra si afferma a Milano con numeri che non lasciano adito a dubbi: in Lombardia Fontana supera di 21 punti Majorino, a Milano Majorino supera di nove punti Fontana e sempre a Milano il Pd si afferma come la formazione più votata davanti a Fratelli d’Italia. La terza forza della città è la lista civica a sostegno del candidato Pierfrancesco Majorino che sopravanza la Lega. Si sbaglierebbe a pensare che siamo di fronte a un mero risultato elettorale, un dato numerico, o pensare che Milano sia una bizzarra enclave, piuttosto bisogna rendersi conto del fatto che le grandi città sperimentano necessità e soluzioni che le mettono in discontinuità con il resto del territorio” ha concluso auspicando che finisca la “retorica della sinistra della Ztl: abbiamo vinto in tutta la città. Dove abbiamo preso meno voti è stato proprio il centro, i numeri sono lì per essere esaminati”.

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